Progetto “Memoria” : Dreghesi Dalila, 3B I.C. Porto Romano

Martedì, 19 Giugno 2018 17:00

Autore: Armando De Vellis

Partigiani d’Italia, il coraggio della libertà.

Pedala veloce sulla sua bicicletta Tina, pedala forte, a perdifiato e nemmeno lo sa, lei che alla mia stessa età non ha ancora realizzato l’impresa che sta compiendo , e come lei stessa dice “talvolta incosciente del pericolo”, per lei è normale, da vera ribelle qual è, opporsi con ogni mezzo alle ingiustizie, essere una staffetta partigiana. Superare la paura perché esiste qualcosa o meglio, un ideale, che non può essere tradito.

Ha visto troppe volte suo padre rifiutare l’iscrizione al partito fascista, e per questo rientrare in casa livido in viso e nel corpo per le botte. Lui che da partigiano l’ha educata cosi, e lei che a soli 6 anni si rifiuta a sua volta di indossare la divisa da figlia della lupa per il sabato fascista.

Ora ha 92 anni, ma attraverso i  suoi occhi il racconto prende vita, diventa un’opera teatrale, come quella a cui abbiamo assistito insieme alle altre classi; e tutti noi studenti, trasportati dal suo senso di libertà, quella vera, finalmente realizziamo che un conto è leggere sui libri di storia, stare seduti su una comoda poltrona a guardare uno spettacolo, e ben altro è sentire dalla bocca di chi c’era, di chi ha dato un senso alla parola libertà- chi ci sta spiegando veramente cosa significhi essere solidali, agire per il bene più alto, lei che insieme a tutti i partigiani d’Italia ha ridato dignità alla razza umana , dopo che i nazisti ce l’avevano tolta con l’abominio dell’olocausto, termine massimo della follia umana cui abbiamo assistito visitando il sacrario delle Fosse Ardeatine, per non dimenticare l’uccisione di 335 civili e militari italiani, prigionieri politici, ebrei o detenuti comuni trucidati a Roma il 24 marzo 1944 dalle truppe tedesche occupanti il nostro territorio.

È tempo che noi ragazzi, noi giovani del prossimo futuro, impariamo che gli eroi non sono quelli della televisione, dei fumetti dei social, dei talk e dei reality show o YouTube, bensì coloro che hanno dato la vita per difendere altre vite, per difendere la libertà.

Tina Costa ci ha detto a chiare lettere “Non pensate solo al cellulare, al computer, ma studiate, studiate, studiate, perché è con la cultura che ci si oppone ai regimi e alla soppressione delle nostre libertà. È la nostra mente l’arma più forte per poterci difendere perché spesso l’intelligenza può sostituire anche i fucili.”

Allora se noi non lo vogliamo davvero, le nostre menti sono tutti fucili scarichi contro gli altri, ma carichi per difendere la nostra libertà.

Siamo tutti partigiani nel momento in cui diciamo NO alle ingiustizie.

Tutti noi dobbiamo tornare ai sani valori dei partigiani e credere ancora che amarci fraternamente gli uni con gli altri sia possibile e usando le parole pronunciate dal nostro Presidente in occasione della Festa della Liberazione del 25 aprile scorso, gridare a chiare lettere con tutto il nostro cuore: VIVA L’ITALIA, VIVA I PARTIGIANI.

Dreghesi Dalila, 3B

I.C. Porto Romano
 
 
 

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