MASSAGGIO VS AUTOMASSAGGIO

Venerdì, 25 Giugno 2021 21:00

Autore: Fiumicino-Online

Un buon metodo per prendere contatto in maniera diretta con il nostro corpo

di Veronica Vincenzi
 
Quando si pensa al massaggio, in senso ampio qualsiasi esso sia, viene spontaneo correlare il trattamento al professionista che lo esegue su di noi quindi ad una concezione di ricezione passiva e questo solo in presenza di una sintomatologia specifica.
 
Questo approccio dolore/cura possiamo dire che ha uno stampo occidentale che slega le nostre emozioni e la nostra mente dal nostro corpo. La matrice di questo tipo di ragionamento impregna la nostra cultura ed ha origine da una religione quella cristiana che scinde ciò che è terreno da ciò che non lo è. Diversa è la concezione corpo/spirito nelle filosofie orientali che nella cura del corpo trovano nutrimento per lo spirito e viceversa.
 
Ovviamente non è sbagliato ricorrere al professionista a livello di pratica effettiva e di consulenza ma dobbiamo essere noi stessi interessati alla conoscenza e funzionamento del nostro corpo e modificare le nostre abitudini quotidiane con piccoli accorgimenti volti alla cura quotidiana di noi stessi.
 
L’automassaggio rappresenta un buon metodo per prendere contatto in maniera diretta con il nostro corpo, con le sensazioni che l’automassaggio dona a livello fisico e mentale e che, unito alla meditazione, rappresenta un metodo efficace di prevenzione e di cura di molti stati emotivi alterati più o meno consciamente dallo stress della vita di tutti i giorni.
 
L’IMPORTANZA DEL NOSTRO CORPO
 
Questo assunto trova riscontro anche nel fatto che negli ultimi anni anche la scienza si è dovuta arrendere affermando che l’essere umano è composto da energia, proprio come una stella, una pianta, un corso d’acqua o una cometa. Un assioma conosciuto da millenni dalla medicina alternativa, che ha sempre visto nell’essere umano un essere energetico, capace di rigenerarsi, auto-curarsi, sfruttando al massimo le energie dedicate che la natura tanto sapientemente sa offrire (cibo, acqua, luce, aria, suoni).

DISTURBI PSICO FISICI CORRELATI ALLE NUOVE ESIGENZE LAVORATIVE
 
Ma come possiamo nella quotidianità metterlo in pratica? Basta pensare allo stile di vita moderno e a come è cambiato allo stile di vita che conducevano i nostri genitori o i nostri nonni. Il lavoro non è più principalmente fonte di stanchezza/stress fisico in senso stretto. La maggior parte di noi ormai compie attività lavorative per lo più sedentarie e, laddove crediamo che questo non abbia grandi ripercussioni sul nostro corpo e mente in realtà è un processo logorante anche se non direttamente percepibile. Sedersi al computer tutto il giorno o fare un lavoro che comporta l’uso ripetitivo del proprio corpo può provocare ad esempio tensione muscolare con conseguente dolore e disagio. Per questo è importante iniziare a rilassare il nostro corpo per arrivare alla nostra mente.
 
Quanti di noi dopo una giornata di lavoro e imbottigliati nel traffico passano la serata sul divano a guardare la tv? Quanto stress accumuliamo oltre a quello della giornata con le notizie che ascoltiamo nel telegiornale? Quest’ultimo anno è un grande esempio di come lo stress psicologico, di notizie sempre più allarmanti, la paura per la nostra salute, e la reclusione in casa ha alla lunga accentuato un processo che in condizioni normali è meno evidente. Tante persone sono state vittime di crolli psicologici e fisici a testimonianza di come le due cose siano un tutt’uno.
 
Per quanto riguarda la frequenza e la durata, vale la regola del quanto più spesso e quanto più a lungo lo pratichiamo e meglio è, per farlo diventare un’abitudine efficace. E’ vero altrettanto che non deve diventare una fonte di stress o un dovere. Il presupposto è praticarlo in un momento, magari a fine giornata, che dedichiamo solamente a noi stessi e che ci predisponga ad usufruirne al 100%. La durata è quella che noi riteniamo sufficiente per noi stessi e varia in persona e persona. Qualsiasi sia la circostanza che porta ognuna di noi a praticarlo, l’elemento fondamentale è la consapevolezza che mettiamo nell’agire su noi stessi sapendo cosa stiamo attivando fisicamente e a livello di energia.
 
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