Libri: Molte aquile ho visto in volo, di Filippo Nassetti

Venerdì, 24 Luglio 2020 11:57

Autore: Fiumicino-Online

Lettore entra nel mondo di uomini alla cloche di aerei di linea

di Roberto Filibeck 

Quando si perde un famigliare caro, per quanto si riesca col passare del tempo ad elaborare il lutto, non si riesce mai completamente a sorpassare quel dolore profondo che spesso ci attanaglia, a causa della improvvisa scomparsa della persona tanto amata. Congiunto che resta, però, impresso in modo indelebile nel nostro cuore, nella nostra anima.
 
Poi, invece, c'è anche chi riesce a continuare a far "ri-vivere" le persone che non esistono più attraverso le opere: è il caso del giornalista, Filippo Nassetti, bolognese di nascita e romano d'adozione, autore del libro dal titolo "Molte aquile ho visto in volo - Vite straordinarie di piloti" (144 pagine editore Baldini+Castoldi).
 
L'opera in parte narra la storia vera di suo fratello pilota, Alberto Nassetti, che, peraltro, è stato il primo pilota civile al mondo a tornare in volo dopo un delicato intervento chirurgico al cervello, deceduto all'età di 27 anni nel 1994 a Tolosa, insieme ad altre sei persone, durante quello che doveva essere un ordinario volo di collaudo a bordo di un Airbus A330.
 
In quell'occasione Alberto Nassetti - a cui è stata persino dedicata una via nel quartier generale di Alitalia, nelle vicinanze dell'aeroporto di Fiumicino ed il suo nome compare sulla carlinga di un Boeing 777 di linea della compagnia per la quale aveva iniziato a lavorare all'età di 23 anni - quel giorno non era ai comandi dell'aereo, ma viaggiava come passeggero. In totale erano in sette: due piloti, tra cui il capo collaudatore inglese, un tecnico di volo, due piloti italiani (Alberto e il suo collega e amico Pier Paolo Racchetti) e due funzionari di Airbus. L'aereo si schiantò poco dopo il decollo e non sopravvisse nessuno.
 
In "Molte aquile ho visto in volo" la narrazione si alterna con quella di Pier Francesco, il figlio dell'altro pilota italiano (Pier Paolo Racchetti) che era insieme con Nassetti a Tolosa e che non ha mai conosciuto il padre, essendo nato un mese dopo l'incidente. Da padre, invece, gli ha fatto invece un altro pilota che la madre, hostess, ha sposato qualche anno più tardi. Anche i due nonni paterni erano due piloti e attualmente Pier Francesco è un primo ufficiale Ryanair.
 
Tra i racconti che Nassetti alterna con talento, e che riescono a catturare l'attenzione del lettore fino all'ultima pagina, ci sono quelle curiose di altri piloti: è il caso di Dino, che nel tempo libero si occupa di soccorso alpino, calandosi dall'elicottero e che nell'Himalaya ha salvato la vita a due alpinisti australiani, e ancora: Marco, pilota con la passione dell'Africa, fondatore di una Onlus per costruire pozzi d'acqua potabile nel Mali (ne ha già realizzati 30). Tullio, navigatore, che ha provato il record del mondo in catamarano dal Senegal a Guadalupe; Francesco, pilota che dopo aver subito l'amputazione della gamba a causa di un incidente in moto è riuscito a tornare ai comandi di una di quelle meravigliose "macchine volanti" che, sfidando le leggi della fisica, trasportano ogni giorni milioni di persone da un capo all'altro del mondo.
 
 
 
 
Vota questo articolo
(1 Vota)
Pubblicato in Primo Piano