"Le case dipinte (...), gli anziani al bar che osservavano questo gigante di metallo (...). I tavolini all'aperto (...) e un fermento d'estate che irrompe alla vista".
Sono alcuni dei passaggi de "L'isola lunata" di Fabio Trombetti.
Romano, classe 1980, Fabio è lo scrittore che vuol "far leggere ad occhi chiusi, perché una storia possa, dalla descrizione di un luogo a una riflessione introspettiva, riportarci a immagini, suoni, odori a noi familiari o vivi nella nostra fantasia", come lui stesso afferma.
Arrivato alla sua opera quarta, quest'ultimo libro chiude il cerchio di una serie di romanzi-thriller pubblicati in 12 mesi.
A fare da cornice alle trame in cui il protagonista verrà coinvolta la splendida isola di Ponza, luogo caro all'autore che vi ha vissuto per due anni. Il protagonista "l'emigrante che ha fatto i soldi veri" torna sul luogo che ha lasciato "mille anni fa".
Un rientro forzato e dovuto, quasi 'pilotato' dalla richiesta insistente di sua sorella.
Dalle prime battute, mentre "il gigante di ferro" accompagna l'arrivo dell'uomo sull'isola, si intrecciano sentimenti contrastanti ed ambigui, che attraversano i pensieri del "figliuol prodigo con le scarpe da Wall Street" e che sulle prime si lascia quasi andare ai ricordi, ma che poi gli stessi turbano l'incontro dei due fratelli, alla vista di una gigantografia messa in relazione ad uno 'strano' episodio, il "bagno maledetto"...
Quali segreti custodisce la gigantografia? Cosa turba i due fratelli? Un ritorno sofferto e misterioso sulla "Isola lunata" e che "è stato scritto in prima persona, con gli occhi del protagonista", afferma Trombetti.
Una trama fluida e scorrevole, che si leggerà come un romanzo capace di suscitare il massimo della tensione, tipico di un thriller.
Bibliografia: "Due occhi in viaggio" ,"Paradiso assassino", "Il cuore e la neve" - Nep edizioni