Europa più verde: verso il Green Deal europeo

Venerdì, 16 Aprile 2021 15:36

Autore: Fiumicino-Online

Giovedì 15 aprile il terzo webinar organizzato per il Festival Europa Futuro

Il terzo ed ultimo webinar organizzato per il Festival Europa Futuro si è tenuto ieri giovedì 15 aprile 2021 ed ha avuto come cardine di discussione il Green Deal europeo, ovvero l’insieme delle iniziative politiche proposte dalla Commissione europea con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Ha moderato l’incontro Chiara Sardo, militante GFE Roma.
 
Il Vice-Presidente del Parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo ha aperto l’incontro illustrando le misure che l’UE sta mettendo in campo per l’obiettivo finale del 2050: “Il nostro complito è quello di plasmare l’Europa per le nuove generazioni. Il tema del Green Deal è quello che maggiormente unisce le nostre generazioni, partendo da un assunto fondamentale: riconciliare l’economia con l’ecologia. Ma l’Europa non può rispondere al tema della lotta ai cambiamenti climatici se non riuscirà a trovare una forte convergenza con le altre grandi potenze industriali e commerciali. Già nel 1997 si capì che il cambiamento climatico fosse una sfida non rimandabile ma avente necessità di misure concrete. In quell’anno venne adottato il protocollo di Kyoto che aveva l’obiettivo della riduzione consistente dei gas ad effetto serra: ad oggi i paesi aderenti sono 192. Ancora più rilevante l’accordo di Parigi nel 2015, che ha gettato le fondamenta del Green Deal europeo, mettendo paletti vincolanti ma troppo spesso aggirati: l’obbiettivo è far sì che le emissioni globali scendano in maniera graduale e costante. Bisogna investire nella tecnologia e spendere affinché la sostenibilità ambientale diventi meno costosa, più efficace ed accessibile a chiunque, divenendo parte del nostro quotidiano. Sono molto orgoglioso del bonus italiano del 110%, dato per riqualificare dal punto di vista energetico le nostre abitazioni e gli edifici privati con lo scopo di innalzare le classi energetiche tramite l’utilizzo di pannelli solari, pompe di calore geotermiche o ad aria, cambiando gli infissi, mettendo dei cappotti termici intorno alle mura dell’edificio cosicché si debba spendere meno energia per riscaldarsi. Immaginiamo questo moltiplicato per tutti gli edifici che appartengono al nostro Paese, ciò significa risparmiare ogni anno milioni di metri cubi di gas, avere case più moderne che sfruttano meglio le circostanze ambientali, e renderci meno dipendenti dall’importazione di idrocarburi dall’estero, dai regimi autoritari e dai partner non allineati ai nostri valori europei”.
 
Il Deputato FacciamoEco Alessandro Fusacchia: ha approfondito le considerazioni relative al Green Deal proponendo un’applicazione quotidiana delle linee guida europee. “Oggi l’ecologia deve lavorare insieme all’economia per un nuovo sistema che alla base ha la sostenibilità. Personalmente faccio parte di una componente ecologista in Parlamento ma mi occupo principalmente di scuola, università, ricerca, formazione e cultura. Temi che – solo apparentemente – non sono legati all’ambiente e alla sostenibilità poiché dobbiamo creare competenze per i mestieri del futuro che saranno sempre più legati alla transizione ecologica e digitale. Quindi non serve fare testimonianza, ma si deve essere 'impatto': abbiamo un’enorme responsabilità come classe politica, nazionale, europea, regionale, locale per scegliere battaglie specifiche e precise da portare avanti, capendo quali bisogni, fabbisogni e aspettative reali hanno i cittadini. I politici – nel dialogo con le istituzioni – conoscono bene gli strumenti e lo spazio di manovra ma anche i giovani devono imparare a fare politica, misurandosi ed esponendosi in prima persona senza improvvisare perché, per quanto ci sia una grande forza nella spontaneità, nulla dura se non è organizzato o se non c’è una formazione alle spalle.
 
L’Assessora alla Regione Lazio Roberta Lombardi ha illustrato il piano programmatico della Regione in chiave ecologica per i prossimi anni: “Per quanto riguarda il Green Deal, le conseguenze delle decisioni che prendiamo ora determineranno conseguenze difficilmente rilevabili nel presente, ma che vedremo nel futuro. La storia ci insegna che tutte le pandemie hanno un decorso per poi spegnersi. A volte spariscono per l’abbattimento della contagiosità dell’agente patogeno o per l’immunità di gregge raggiunta dalla popolazione. Gli effetti economici di questa pandemia sono disastrosi, ma sussiste una differenza rispetto agli effetti duraturi legati al cambiamento climatico. La pandemia non mina le basi della produzione e delle catene di approvvigionamento, né provoca la distruzione delle infrastrutture. Il cambiamento climatico, al contrario della pandemia, non è un fenomeno che tende ad attenuarsi spontaneamente, anzi, tende ad alimentarsi in una serie di meccanismi di auto amplificazione, come il rilascio del metano intrappolato nei ghiacciai o lo scioglimento delle calotte polari. Quindi i cambiamenti climatici possono causare dei cambiamenti irreversibili. In Regione stiamo lavorando su tre pilastri fondamentali: il rinnovo del piano energetico regionale secondo i parametri del Green Deal europeo, con riduzione del 55% delle emissioni di Co2 nel 2030 rispetto al 1990, la totale de-carbonizzazione dell’intera economia entro il 2050 e la trasformazione in chiave green del porto di Civitavecchia. In Regione sappiamo che ogni cittadino dovrebbe diventare produttore di energia – attraverso i pannelli fotovoltaici – per mettere a disposizione della collettività l’eccedenza di energia. Il secondo obiettivo è quello di rinnovare l’agenda regionale digitale portando la banda ultra-larga in ogni zona del territorio regionale. Prevediamo di coprire tutti i comuni e le zone bianche entro il 2023, con una copertura del 70% del territorio con velocità di 100Mb al secondo e del restante 30% con velocità di 30 Mb al secondo. Il terzo tema è relativo ai 16 parchi, 31 riserve, 44 monumenti naturali – più una decina in corso di riconoscimento – ed allo spazio marino, nostra grande risorsa. È difatti necessario reperire il personale, a partire dai guardaparco, che ne garantisca la sicurezza".
 
Il Vice Sindaco del Comune di Fiumicino Ezio Di Genesio Pagliuca, esponente di un’amministrazione locale da anni impegnata nello sviluppo ecologico, ha parlato ai ragazzi connessi dalle classi in DAD o in presenza: “Tali iniziative devono essere uno stimolo per farvi impegnare in attività quotidiane animate da sensibilità ecologica. Il Comune di Fiumicino è impegnato nella raccolta differenziata, che ha cambiato il volto della nostra comunità, inoltre da dieci anni promuoviamo l’educazione ambientale nelle scuole del territorio – dai primi cicli alle scuole superiori – ed abbiamo realizzato un’area ciclopedonale che ampliamo ogni anno. Come amministrazione abbiamo messo in strada un nuovo trasporto pubblico che usufruisce di mezzi compatibili con pratiche ambientali corrette. E, dato che la piantumazione di nuovi alberi, a sostituzione di quelli tagliati, è fondamentale per la mitigazione del clima e per la formazione di nuovi parchi, pianteremo centinaia di nuove alberature. A livello comunale dovremmo sfruttare i prossimi anni per trovare il connubio tra la necessità di nuovi impianti tecnologici – come quelli fotovoltaici, eolici e di biogas – con la vivibilità quotidiana dei nostri territori”.
 
Ha concluso l’incontro Marco Zecchinelli, membro del Comitato Federale del Movimento Federalista Europeo, e tra i fondatori del Meeting Point Federalista: Il Green Deal non ha confini né spaziali, né temporali: ora viviamo nell’Antropogene, infatti l’impatto dell’uomo sul clima e sull’ambiente ha praticamente definito un’era geologica. Il Green Deal è ambizioso ma insufficiente, anche perché questo piano accredita una serie di nemici, politici ed economici, interessati a rallentarne i cambiamenti. Ad esempio la Polonia, per le sue miniere di carbone, ha rifiutato alcuni obiettivi molto sfidanti che il resto d’Europa ha pienamente accettato, e gli Stati Uniti d’America con Trump sono usciti dagli accordi di Parigi. Dato che quello che succederà da qui a trent’anni non è certo, il Movimento Federalista Europeo organizzerà delle assemblee dei cittadini. Spero che il Comune di Fiumicino sia tra i primi a raccoglierne la voce, affinché le problematiche ecologiche non vengano ignorate dalle istituzioni”.
 
 
 
 
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