Ripascimento? soldi buttati a mare

Sabato, 03 Novembre 2012 17:06

Autore: Stefania Curzio

Gasparini, Verdi:"Occorre intervenire subito altrimenti le nostre spiagge finiranno inghiottite dal mare”

In relazione alle ultime mareggiate che hanno inghiottito metri e metri delle spiagge di Ostia, danneggiando anche gli impianti balneari, interviene Andrea Gasparini, portavoce dei Verdi del municipio XIII.
 
“Il ripascimento? Soltanto soldi buttati a mare. Come hanno purtroppo dimostrato i fatti accaduti ieri l’altro. Fino ad oggi le amministrazioni non hanno fatto altro che insistere con inutili sprechi di denaro per progetti che non hanno durata. Si continua - prosegue l’esponente politico - con delle scelte che non prevedono interventi concreti e duraturi sulle cause dell’erosione che essenzialmente sono due: la forte cementificazione della costa e il mancato apporto di detriti sabbiosi dal Tevere uniti alla distruzione delle dune ,una riserva naturale di sabbia per la compensazione dell'erosione. Cosi è saltato l’equilibrio tra quello che il mare prende e quello che restituisce ed i risultati sono purtroppo disastrosi”.
 
“L’ultimo intervento di ripascimento, effettuato sugli arenili di Ostia levante tra mille polemiche ed altrettante difficoltà, è costato circa 6 milioni 400 mila di euro dei 15 milioni 500.000 disponibili per meno di un chilometro e 400 metri. Un costo che - come sottolinea il leader dei Verdi, Angelo Bonelli - è più elevato di quello per realizzare un’autostrada. Un’assurdità. Uno scandalo. E per ritrovarsi punto e a capo”.
 
“E’ ora di dire basta a questa vergogna. Basti solo ricordare che negli ultimi 20 anni a Ostia sono stati spesi circa 80 milioni di euro per realizzare i ripascimenti, con la ben nota durata limitata nel tempo tanto da dover inevitabilmente essere ripetuti. Ciò che invece occorre, e che finora manca, è una visione completa della tutela del litorale e l’attuazione di un progetto unitario della ricostruzione della costa che tenga conto del decremento del trasporto solido da parte del fiume e la salvaguardia del litorale da una definitiva cementificazione”, conclude Andrea Gasparini.
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