Le potenzialità della separazione coniugale per una evoluzione degli individui

Domenica, 17 Gennaio 2010 17:14

Autore: Stefania Curzio

Marcella da un mese ha partorito la sua prima figlia, Federica. La bambina è tranquilla, ogni tanto ha solo qualche piccolo problema intestinale. Marcella quando era in pancia le ha sempre parlato, le ha fatto ascoltare musica, le ha trasmesso tutta la sua gioia di aspettarla.
Ora però Federica è nata, ha le sue esigenze, dipende da Marcella ma in realtà ha un suo mondo, un modo di essere tutto suo, è un essere simile ai suoi genitori ma è distaccata da quel cordone che le dava cibo ed ossigeno. Marcella non capisce le sue sensazioni. Passa da una felicità fortissima ad un senso di disorientamento enorme. Ha aspettato tanto di diventare madre e ora in alcuni momenti sente che troppe cose sono diverse e potrebbero essere enormemente diverse……
Mario ha 38 anni. Da sempre ha pensato di volere una compagna ma soprattutto una famiglia con almeno tre figli. E ora è nato Vittorio, il suo sogno si è realizzato, ma cosa deve fare? Guarda il suo piccolo e a momenti di orgoglio ne alterna altri di tristezza. C’è un mondo attorno a lui che è felice, anche lui lo è, almeno spera di esserlo. Vede la sua compagna trafelata per quell’esserino che deve essere completamente accudito. Si amano tanto, da tanto, ma ora cosa accadrà? Si sente diverso, teme di ritrovarsi diverso, di ritrovare Giovanna diversa…..
La nostra vita è all’insegna della separazione, dal cordone ombelicale, dall’amico o amica del cuore, dall’infanzia, dal nostro amore, dalla vita stessa. Infatti fin dalla nascita il neonato si separa dalla madre ed inizia così, attraverso questa prima rottura del cordone, il viaggio verso la vita. Questo “trauma della separazione originaria” coinvolge non solo il nascituro ma  anche la madre che, attraverso questa scissione, deve “rinascere” con un sé diverso, arricchito di una nuova esperienza, inizialmente difficile e di  forte distacco ma nello stesso tempo  intensa e con una grande potenza emotiva. E’ un periodo nel quale, anche per il padre, tutti gli schemi mentali vanno rivisti e riorganizzati; l’iniziale confusione deve portare ad una scoperta delle proprie capacità e risorse, per poi rinascere  con un sé diverso, più fortificato, pronto a proteggere e reagire alle difficoltà della vita ma anche ad accogliere le novità e le evoluzioni positive che il vivere dona.
Questo processo è molto simile a quello che avviene in una separazione tra coniugi. C’è una separazione fisica, una emotiva, una pratica, C’è l’allontanamento da tutti quei progetti a lungo condivisi e che ora sembra non abbiano nulla a che fare con l’unione e la continuità.
C’è un iniziale trauma, sia per chi prende in maniera attiva la decisione sia per chi la “subisce”, collegato ad un periodo successivo fatto di notevoli difficoltà emotive, spesso con una forte chiusura relazionale e con una idea di sé come fallimentare.
La separazione coniugale è sempre un momento doloroso, caratterizzato da un forte senso di fallimento personale e dalla consapevolezza di dover abbandonare quel progetto di vita comune che si era costruito insieme al proprio compagno o compagna. E’ vissuta con forti sensi di colpa verso i figli per tutti i cambiamenti a cui li si sottopone. Questi ultimi, dal loro canto, spesso vivono la separazione come perdita di un genitore, ancora  oggi prevalentemente il padre, che si allontana dalla casa, dalle abitudini e dalle atmosfere familiari. E’ importante, invece, che entrambi i coniugi inizino a pensare alla separazione come momento di crescita non  solo personale ma anche familiare, come possibilità per i figli di vedere i genitori  più sereni in una dimensione di vita più soddisfacente piuttosto che rimanere incastrati in dinamiche familiari traumatiche, in conflitti di coppia interminabili e spesso latenti, percepiti solo dalla tensione che trapela dall’atmosfera che si respira  a casa. Di sicuro anche per i figli la separazione diventa un modo di liberarsi da tensioni continue, dall’infelicità percepita sui volti dei propri genitori, dal senso di impotenza nel non poter fare nulla per loro. In questa ottica la separazione anche per i figli può essere un insegnamento di vita. Può insegnare loro che nella vita si può scegliere la strada della felicità, che niente è fisso, che la vita è una continua possibilità di scelta ed evoluzione personale, oltre che familiare.
 
Dott.ssa Stefania Martina - Psicologa e Psicoterapeuta familiare
Studio Ostia via dei Navicellari 3 - tel. 347.6803276
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