Ama: ma quanto ami i romani?

Giovedì, 10 Agosto 2023 20:20

Autore: Fiumicino-Online

La grotteca storia di un divano abbandonato

di Patrizio Pavone
 
Quante volte ci capita di vedere, abbandonati ai lati di strade di periferia o di campagna, ogni sorta di materiali: inerti, materassi, bidoni, sacchi, divani, e commentiamo con sconcerto il grado di inciviltà di chi scarica abusivamente ogni sorta di immondizia invece che conferirla nelle isole ecologiche romane o di telefonare all’apposito servizio istituito dall’Ama che dovrebbe venire a prendere gli ingombranti sotto la propria abitazione.
 
L’associazione Robin-Hood, in difesa dei diritti dei cittadini ed utenti, ha voluto condurre un esperimento, informando poi il nostro giornale del risultato ottenuto, a dimostrazione delle complicazioni assurde poste in essere dall’Ama che dovrebbe facilitare al massimo i cittadini virtuosi, onde evitare l’abbandono di ogni tipo di materiale ai lati delle strade.
 
Abbiamo intervistato il presidente di Robin-Hood, Umberto Silvestri. "Come e perché avete condotto questa indagine sulla efficienza Ama?" Silvestri, sornione, risponde: “Qualcuno ha abbandonato un divano dinanzi la nostra sede, nel XIV Municipio. Abbiamo allora provato a spostarlo onde liberare il transito dal nostro portone. Siccome era molto pesante abbiamo smontato gli otto cuscini, la rete, il materasso e il corpo in legno e tessuto, trasportandoli poco lontano onde poterli far venire a prendere dai mezzi Ama”.
 
"Avete quindi chiamato lo 060606"  chiede il nostro redattore al Silvestri. “Sì: alle 7.30 ma ci hanno detto che non potevano trasferire la chiamata all’Ama poiché quel servizio è operativo dalle ore 9. Abbiamo aspettato quell’ora e poi chiamato. Il disco ci ha risposto che vi erano 10 persone in attesa prima di noi. Infine, dopo circa un’ora, ci hanno risposto”.
 
Vi siete qualificati? “Dovendo fornire numero di utenza e numero di contratto abbiamo dato il nome del nostro vicepresidente a cui è intestato l’immobile. Spiegato che si trattava di un divano pesantissimo ci è sembrato una gentilezza l’averlo smontato per facilitare l’opera degli operai Ama che lo avrebbero dovuto caricare sul camion dell’Azienda. E qui una nuova difficoltà: la centralinista Ama ci dice che occorre che sia un unico corpo e non pezzi dello stesso!”.
 
Dopo averla rassicurata che lo avremmo rimontato, ci ha chiesto quanto fosse lungo il divano. Abbiamo risposto, non sapendo l’esatta lunghezza, che presupponevamo essere di due metri e mezzo. La centralinista allora ci ha detto che i divani oltre i 2 metri e 40 non vengono ritirati. Ci ha invitato allora ad andarlo a misurare e poi di richiamare".
 
"Dopo ave spiegato che non volevamo fare di nuovo una attesa telefonica di un’ora abbiamo specificato che la misura era inferiore ai 2,40 centimetri. Ma lei dava per buona la nostra prima misura. Con grande pazienza abbiamo spiegato che mentre stavamo parlando un nostro amico si era accertato che la lunghezza esatta era di 2,33 cm. Dopo un lungo battibecco sulla mancata dimensione, dichiarata in prima battuta, ci ha spiegato che il costo del servizio sarebbe stato di 50 euro”.
 
"Pur restando stupiti dell’ingente somma abbiamo chiesto che venisse addebitato in fattura. Ma ci ha risposto che avremmo dovuto fare un bonifico. Abbiamo ringraziato e rinunciato. Poi, armati di accetta e sega, abbiamo diviso il divano in più parti e lo abbiamo conferito in due viaggi presso l’isola ecologica di via Battistini a Roma. Solo che nel secondo viaggio di pomeriggio, alle 16,30, la discarica era chiusa senza spiegazioni, essendo l’orario di chiusura alle 19. Ora capiamo perché molti abbandonano i divani per strada!”.
 
 
 
 
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