CEA: Isola Sacra

Giovedì, 23 Gennaio 2014 19:11

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Giovedì 30 gennaio, visita guidata alla Necropoli di Porto e S. Ippolito

Il CEA propone una visita guidata alla Necropoli di Porto e Basilica di Sant'Ippolito, con appuntamento giovedì 30 gennaio, alle ore 10.00 all'ingresso Necropoli, via di Monte Spinoncia, 52 (Isola Sacra). La visita guidata ha un costo di 7 euro (adulti).
La zona compresa tra i rami naturale ed artificiale del Tevere è detta "Isola Sacra" poiché pare sia stata meta fin dall'età romana di pellegrinaggi verso il celebre tempio di Castore e Polluce. L'area costituisce la parte del territorio attraverso il quale avvenivano i collegamenti tra le città romane di Ostia e di Portus. Testimonianza di ciò sono la necropoli di Porto e il breve tratto di via Flavia - Severiana, il solo conservatosi, nel centro della necropoli.
A poche centinaia di metri si trova la basilica di Sant'Ippolito risalente alla fine del IV secolo d. C., testimonianza di un cospicuo nucleo di insediamento paleocristiano nella zona. Accanto ai ruderi dell'antica basilica si trova la torre campanaria del XII secolo, restaurata nel 1579. I cittadini di Porto potevano arrivare alla basilica attraversando un ponte sulla "fossa traianea", attuale canale di Fiumicino.
La Basilica di Sant'Ippolito è stata riportata alla luce negli anni ’70 in scavi condotti in collaborazione con l’Istituto di Archeologia Cristiana dell’Università di Roma “La Sapienza”. Fu costruita tra la fine del IV e gli inizi del V sec. in un’area già intensamente edificata in età traianea, con strutture riferibili ad un impianto termale. La più antica testimonianza dell’esistenza di un luogo di culto dedicato al martire Ippolito, risale alla fine del IV sec. d.c.. Si tratta di un’iscrizione frammentaria che ricorda la costruzione di una Basilica dedicata al martire da parte del vescovo Eraclida. Questa primitiva costruzione aveva un’unica navata orientata nord-sud. Su di essa alla fine del IV- inizi del V sec. d.c. si impiantò, conservandone l’orientamento, la basilica i cui resti sono oggi visibili: lunga 37 m. e larga 18 m., era suddivisa in tre navate da due file di 11 colonne, di cui rimangono le basi. Il luogo di culto ebbe importanza anche nell’alto medioevo, periodo al quale risalgono numerosi frammenti di arredi marmorei. Il campanile romanico documenta la continuità di culto fino al XII-XIII sec.; in epoca rinascimentale la chiesa risulta in abbandono e già nel XVII sec. sopravviveva il solo campanile, trasformato in torre d’avvistamento. Nel corso della visita potremo anche vedere l’Antiquarium, ospitato nei locali del “Conventino” settecentesco, dove sono raccolti i materiali provenienti dagli scavi, tra cui il ciborio, uno dei rarissimi esempi di età carolingia di cui si conservano tutti gli elementi strutturali.
 
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