"Quello che è...non sembra", Alessia di Cesare porta a scuola le emozioni

Autore: Rosanna Somma

A tu per tu con la giovane scrittrice Alessia di Cesare


"Quello che è...non sembra". Insegnare ad andare oltre gli stereotipi radicati in una società sempre più confusa e disorientata, educando i più giovani ad una profonda conoscenza introspettiva ed emozionale.
Questo è il motivo conduttore del progetto che Alessia Di Cesare ha sviluppato per gli studenti della scuola primaria e secondaria e dal quale trae il nome il libro da lei stessa scritto e che sarà, a breve, presentato ufficialmente.

"QUELLO CHE È... NON SEMBRA": LA NASCITA DEL PROGETTO
Il Progetto nasce in seguito alla pubblicazione del libro che ho scritto 'Quello che è…non sembra' e dall’idea di voler diffondere un messaggio che riguarda la crescita personale di ogni individuo e la propria formazione. 
Spesso si associa la parola crescita e formazione solo ai più giovani ma in realtà sono temi che riguardano ognuno indistintamente dalla fascia di età. Ecco perché è importante sensibilizzare e formare tutti gli individui, partendo dai più giovani, ad acquisire maggiore consapevolezza così che nel tempo, sia più semplice per ognuno gestire e sviluppare al meglio le proprie capacità e la propria creatività.

L'IMPORTANZA DI EDUCARE ALLE EMOZIONI
Le emozioni sono uno stato psicologico momentaneo, è una reazione che avviene grazie a delle percezioni e a dei pensieri che così come arrivano, vanno via.
Ben vengano le emozioni e l’empatia che ne consegue, predispongono ad un’apertura del cuore necessaria per lo sviluppo e la crescita personale ma l’essere sensibile a cui mi riferisco non è il risultato dell’emotività ma è la capacità di andarne oltre.

Le emozioni così come i sentimenti, positive e negative che siano, si basano sul pensiero e dipendono sempre da qualcosa e il bisogno di voler vivere solo il 'bello' di quello stato, crea nel tempo un conflitto tra quello che si vuole o si vorrebbe vivere, e ciò che è il presente. La sensibilità, invece, non è una reazione a un moto della mente ma è uno stato di profonda attenzione dato dall’assenza del pensiero. La Natura è un tema ricorrente nel progetto poiché è un enorme canale che ci permette di aumentare la nostra consapevolezza se si impara ad “osservarla” attentamente.

GIOVANI DI OGGI E GIOVANI DI IERI
La facilità di accesso alle informazioni nei giorni nostri, da un lato contribuisce continuamente all’evoluzione della tecnologia e della comunicazione verso l’esterno, dall’altro ha aumentato la solitudine, la confusione e l’omologazione a degli stereotipi, allontanando l’individuo sempre più dal contatto con sé stesso. Un tempo i giovani, soprattutto nella giovane età, per giocare dovevano riversarsi nelle piazze o tra i campi della propria città con i compagni di classe o i vicini di casa, oggi invece basta avere un dispositivo e la connessione internet che, tra le quattro mura di casa, si può giocare attraverso uno schermo con compagni non solo del proprio paese ma anche di altre nazioni e continenti. È facile dedurre come in questo scenario venga meno il contatto non solo tra gli stessi individui ma anche con tutti gli altri esseri viventi sviluppando nel giovane la necessità di vivere attraverso un’identità che contribuirà ad alimentare la propria inconsapevolezza.
È un tema molto complesso che abbraccia diversi aspetti e quindi ricco di approfondimenti ma è importante comprendere che quanto più ci si allontana da sé stessi, tanto più ciò creerà inevitabilmente conflitti e sofferenza.
L’Obiettivo del Progetto è di portare il giovane, attraverso il gioco e lo studio, ad aumentare la propria attenzione insegnando loro la capacità di Ascolto senza giudizio che porterà negli anni, non solo a sfruttare al meglio le proprie capacità ma soprattutto di imparare ad essere libero dai condizionamenti.

ATTRAVERSO LE FAVOLE SPUNTI DI RIFLESSIONE E MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA DEL SE'
Fin da piccolissima amavo ascoltare le favole ed avendo avuto (ed ho tutt’ora) la fortuna di avere due genitori che hanno assecondato la mia curiosità, mi facevo leggere, anche ripetutamente, diversi libri di fiabe. Ricordo ancora ogni dettaglio di alcune storie che, rilette oggi con occhi 'da grande', hanno molti spunti introspettivi e sono dei veri insegnamenti per chi li sa cogliere.
Ecco che, con il giusto insegnamento, il bambino può essere guidato ad andare oltre le informazioni generiche e a scoprire il significato profondo dietro un messaggio o un racconto. La lettura delle favole infatti, accompagnata alla scoperta del significato dietro le metafore e delle morali in esse contenute, ha come scopo quello di portare il lettore a sviluppare la propria consapevolezza attraverso l’intuito che gli consentirà nel tempo di acquisite una maggiore comprensione di sé.

IL PROGETTO VISTO NELL'OTTICA DELLA PANDEMIA
Sicuramente il periodo storico che stiamo vivendo e il distanziamento sociale ancora fortemente presente, ha influenzato moltissimo l’idea di 'insegnamento'. Ad oggi esiste la 'didattica a distanza' che, così come per il lavoro lo "smart working', consente di poter svolgere attività di studio comodamente da casa.
Trovo che mai come adesso la tecnologia giochi un ruolo fondamentale nell’istruzione se utilizza con intelligenza.
Si ha infatti la possibilità di interagire con le singole persone o gruppi di classi contemporaneamente e di poter portare avanti un intero programma di studi scolastici dalla stessa connessione. Questo se da un lato ha velocizzato e ottimizzato il tempo di interazione con gli alunni, dall’altro consente il docente di poter valorizzare al meglio l’insegnamento che vuole offrire. 
L’isolamento attuale, dato dalle distanze dovute all’Emergenza Covid19 può essere un enorme vantaggio poiché agevola e predispone l’alunno ad un lavoro di introspezione e di presenza.