"Fai bei suoni" dal 26 giugno al 2 agosto i concerti estivi all'aperto del Museo del Saxofono

Martedì, 23 Giugno 2020 11:20

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La rassegna prevede un ciclo di 13 eventi che vedranno protagonisti alcuni dei musicisti più rinomati della scena

di Dario Nottola
 
Il Museo del Saxofono di Maccarese aprirà la sua prima stagione estiva venerdì 26 giugno, con l'inaugurazione di una rassegna concertistica dal titolo "Fai bei suoni" che ospiterà fino al 2 agosto, negli spazi all'aperto della struttura, una serie di concerti dal vivo.
 
La rassegna prevede un ciclo di 13 eventi che vedranno protagonisti alcuni dei musicisti più rinomati della scena jazzistica, classica e leggera della scena romana: dalla tromba di Michael Supnick al sax di Alessandro Tomei, dalla suadente voce di Monica Gilardi al violino di Alessandro Golini, dalle chitarra di Filippo Delogu e Marco Turriziani ai sax di Fabiano Pellini e Mauro Bottini, dalla fisarmonica di Stefano Indino all'eufonio di Alessandro Cicchirillo. Gli eventi saranno gestiti ed organizzati nel pieno rispetto di tutte le normative anti-covid 19 prevedendo, nell'arco della stessa serata, due concerti della durata di 45min. cadauno. In tal modo sarà possibile contingentare l'accesso, che avverrà su prenotazione, permettendo così una maggiore affluenza di pubblico ma in momenti diversi. I concerti si terranno nel giardino esterno del Museo, con una capienza massima consentita di 65 persone per ogni set. Prima dell'inizio del primo concerto è previsto un buffet d'intrattenimento mentre terminato il secondo concerto gli ospiti potranno godere di un dessert party.
 
"Il nome della manifestazione - afferma Attilio Berni, direttore del Museo - intende parafrasare il titolo del celebre libro "Fai bei sogni" di Massimo Gramellini, un libro dedicato a chi nella vita ha perso qualcosa, un amore, un lavoro, un tesoro e si è smarrito, ma che, dopo una lotta incessante, ha saputo riconquistare la serenità. Nello stesso modo tutti noi, nel periodo dell'emergenza Covid e durante il lockdown abbiamo perduto abitudini, tranquillità, lavoro ed addirittura affetti cari. Svuotati ed impotenti, sopraffatti da ansia, depressione, sconcerto e paura per l'incertezza del nostro futuro ci siamo profondamente smarriti e confusi. Ma la musica, la letteratura e l'arte in generale, con la bellezza che infondono ci hanno aiutato a mantenere il filo dei nostri contatti, con gli altri e con le nostre emozioni". 
 
 
 
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