Carmina Burana e Le chant du rossignol: il dittico di danza debutta oggi al teatro dell'Opera di Roma

Sabato, 14 Febbraio 2015 18:52

Autore: Maria Grazia De Vellis

Da stasera e fino al 20 febbraio con musiche di Stravinskij e Orff per la fantasia di Micha Van Hoecke ed Emanuel Ungaro

di Manuela Minelli
 
Il dittico di balletti Le Chant du Rossignol e Carmina Burana debutta stasera alle 20, al Teatro dell’Opera. Sul podio il Maestro David Coleman, maestro del Coro sarà Roberto Gabbiani.
I Carmina Burana, il capolavoro di Carl Orff, vanno in scena con le coreografie di Micha Van Hoecke, le scene di Emanuel Ungaro e Carlo Savi e i costumi di Emanuel Ungaro. Il grand couturier italo-francese porta nella danza il suo stile, l’eleganza raffinatissima di un maestro che vive, quando si occupa di costumi di scena, un passaggio quasi “naturale”, visto che l’alta moda ha sempre un aspetto teatrale. Emanuel Ungaro per i Carmina Burana ha creato dei costumi morbidi, “liquidi” che si adattano perfettamente al corpo dei ballerini. Le scene surreali di Carlo Savi, con un cielo-mare dove incombe una crudele caccia completano lo spettacolo.
 
Questa è la prima volta di Emanuel Ungaro al Teatro dell’Opera e a tal proposito, ecco cosa afferma il celebre stilista: “Quello con Micha Van Hoecke è stato un incontro luminoso, ci siamo trovati allo stesso livello di intenzioni poetiche, un incontro davvero molto prezioso e di intensa poesia. Micha voleva dare un’intensità fortissima, accompagnando il balletto e l’espressione del corpo con abiti 'liquidi', vestiti che corrono sul corpo, che scivolano e che seguono il movimento. Mi sembra che abbiamo fatto un lavoro comune, come accadeva nella mia sartoria d’alta moda, dove c’era sempre uno slancio, tutti insieme per il raggiungimento di uno scopo comune che doveva essere la cosa più bella del mondo”.
 
A dar voce ai testi delle medievali canzoni profane saranno la mezzosoprano Kathleen Kim, il controtenore Filippo Mineccia e il baritono Jonathan Mc Govern. Nei ruoli principali del balletto saranno sulla scena l’étoile Gaia Straccamore che si alternerà con Angela Kouznetsova e Virginia Giovanetti per dare vita a Flora, mentre la prima ballerina Alessandra Amato si darà il cambio con Alessia Barberini e Cristina Saso nel ruolo di Fortuna, il primo ballerino Manuel Paruccini sarà Phebus, Alessio Rezza e Yuri Mastrangeli saranno Zephyrus. Con la partecipazione del Coro di Voci bianche diretto dal Maestro José Maria Sciutto e dell’eccezionale corpo di ballo del Teatro dell’Opera.
 
Il coreografo belga MichaVan Hoecke, certamente non nuovo alle collaborazioni con il Teatro dell’Opera di Roma, racconta così la decisione di lavorare a quest’opera: “Quando il Teatro dell’Opera mi ha proposto di mettere in scena i 'Carmina Burana', sono stato davvero molto felice. Avevo già avuto esperienze con 'Carmina Burana' per il mio lavoro in passato, ma questa volta si apriva la possibilità di mettere in scena vari personaggi che non avevo fatto prima, soprattutto per la qualità di vari solisti che fanno parte del corpo di ballo, che stimo e che ho avuto subito voglia di mettere in scena. Il fatto di avere dei solisti che possano interpretare i vari ruoli, che sono ruoli della mitologia del testo e che prima non avevo avuto l’occasione di sperimentare, è stata la spinta per un lavoro diverso. E poi – continua Van Hoecke – l’incontro con questo grande artista che è Emanuel Ungaro, che per la prima volta mette la sua arte nella danza – io dico danza, perché nel lavoro con Orff non si parla di balletto, ma si parla di danza, di canto e di musica – ed è proprio l’unione di queste tre discipline che noi dobbiamo sentire e in cui la danza diventa la visibilità del canto e quello che vediamo una sua potenza, perché abbiamo il coro delle voci bianche, tre cantanti solisti e quaranta ballerini, e il tutto diventa un grande, straordinario,affresco. Carl Orff con sua moglie, nel 1924, aveva creato una scuola di danza, di canto e di musica, dove si insegnavano ai bambini queste tre discipline e per me è soprattutto mettere in scena questo tipo di insegnamento al quale mi ispiro”.
 
Le chant du rossignol, balletto in un atto tratto da una fiaba di Hans Christian Andersen, su musiche di Igor Stravinskij, ha la coreografia di Lorca Massine, da un progetto incompiuto di SergeDiaghilev e Leonide Massine. La scena, una flora “plastica”, è quella che Fortunato Depero creò su commissione del fondatore dei “Ballets Russes” alla fine del 1916, ovvero un paesaggio artificiale astratto con coni, piramidi e poliedri. Anche i costumi portano la firma dell’artista futurista. Nel ruolo del Rossignol, la prima ballerina del Teatro dell’Opera Alessandra Amato, che si alternerà con Marianna Suriano ed Erika Gaudenzi, mentre in quello del Rossignol meccanico, Annalisa Cianciche si darà il cambio con Roberta Paparella e Giovanna Pisani. L’imperatore sarà interpretato da Giuseppe Depalo, agiorni alterni da Emanuele Mulè, mentre la Morte, dal primo ballerino Manuel Parucciniche si alternerà con Antonello Mastrangelo.
 
Dopo la prima di questa sera, Le chant du rossignol - Carmina Buranaandrà in scena domenica 15 (ore 16.30), martedì 17 (ore 20) mercoledì 18 (ore 20), giovedì 19 (ore 20), venerdì 20 (ore 18).
 
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