Ballo di fine anno Usa?

Giovedì, 19 Aprile 2012 12:52

Autore: Maria Grazia De Vellis

L'Istituto Paolo Baffi di Fiumicino capofila in Italia

L’idea è geniale: ricreare le atmosfere dei tipici balli di fine anno made in Usa e trapiantarli in Italia. Tutto in versione originale. Regole comprese. Insomma come da copione, nessuno sgarro. E poi, perché no, farsi scuola capofila in Italia. Un manipolo di ragazze dell’istituto Baffi di Fiumicino, con il supporto della prof. Roberta Voltarella, ci sta provando. "Con qualche difficoltà ma siamo sicure di portare a casa il risultato” dicono fiere e determinate.
Il motivo è semplice. Non centrano pailette e voglia di esibirsi. "Vogliamo solo dimostrare che la nostra gioventù non è solo quella si racconta sui giornali, di ragazzi sballati, annoiati, dei bulli - spiegano - c’è anche chi si impegna per ottenere qualcosa, per far vedere a tutti che c’è dell’altro". E il ballo di fine anno è uno dei tanti progetti che queste ragazze dalle mille idee stanno mettendo in campo. "Far accettare il ballo di fine anno non è facile. In Italia si guarda a questo tipo di evento con diffidenza, ma noi contiamo di farlo attecchire sul territorio e poi esportare il progetto in tutta Italia". Ambiziose, ma soprattutto resolutissime a portare a casa il risultato. Senza l’aiuto di nessuno se non di loro stesse.
Dalle regole non si scappa: complesso musicale (rigorosamente del Baffi) di sottofondo, vestiti lunghi, fiore al polso per riconoscere le coppie. I biglietti nominativi per evitare imbucati indesiderati (il ballo è aperto ai ragazzi del Baffi tra i 16 e 24 anni, gli unici ammessi extra scuola sono i fidanzati). E poi, a fine serata si scelgono il re e la reginetta, il vestito e la coppia più belle. Nel mezzo coreografie e balli, anche qui targate Baffi. "Oggi si comunica solo tramite sms o social network. Noi vogliamo dimostrare che il rapporto personale è di gran lunga migliore". E quale miglior idea di un ballo.
I problemi però non mancano: "Non tutti apprezzano questa idea. E poi oggi come oggi comprarsi un vestito elegante costa e con la crisi che c’è le famiglie ci pensano su prima di fare una spesa" ammettono. Ecco perché chiedono aiuto: "Cerchiamo degli sponsor che possano aiutarci a realizzare questo sogno”. Intanto però si sono date da fare: “Abbiamo contrattato con alcuni negozi e abbiamo ottenuto degli sconti, ma se ci fosse uno sponsor a coprire questi costi potremmo coinvolgere tutta la scuola".
Manca anche la sala: "Ma siamo a buon punto, vediamo cosa esce" dicono. Il tema sarà Holliwood, che l’ha spuntata dopo un referendum scolastico. La data? Metà giugno, proprio come nella migliore tradizione a stelle e strisce.
 
 
 
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Pubblicato in Spettacolo