Scuola G.B.Grassi, mensa senza addetti, slitta il tempo pieno per circa 300 ragazzi

Martedì, 19 Gennaio 2021 18:30

Autore: Fiumicino-Online

D'Intino: "Ci aspettiamo dalla maggioranza un’azione che porti alla risoluzione immediata del problema"

“Ieri nell’ambito della commissione Funzionamento Generale e Trasparenza è emersa tutta la confusione che regna nell’azione della maggioranza al governo della nostra nazione che trascina dietro di se, a cascata, tutte le amministrazioni subordinate a partire dai Comuni”. Lo dichiara Vincenzo D’Intino presidente della commissione Funzionamento Generale e Trasparenza del Comune di Fiumicino.
 
"L’argomento all’ordine del giorno - spiega - riguardava il servizio di mensa della scuola G.B. Grassi che risulta non essere mai partito e che costringe circa 300 ragazzi del nostro territorio a non poter usufruire del tempo pieno e di conseguenza le famiglie a sobbarcarsi sacrifici importanti".

"Nello specifico - sottolinea D'Intino - dopo la missiva pervenuta da uno studio legale a firma di tanti genitori interessati dalla questione, e dopo che il centrodestra aveva presentato una mozione in data 10 dicembre avente come primo firmatario FDI, l’amministrazione comunale il 21 dicembre scorso si è mossa per chiedere conto alla direttrice dell’istituto dello stato delle cose. Quest’ultima, di conseguenza, ha informato gli uffici competenti che non si è potuto procedere all’attivazione del servizio mensa a causa della mancanza di personale ATA che potesse garantire il regolare svolgimento del servizio anche alla luce delle normative ANTI-COVID".
 
“Dopo quasi un mese di stallo - aggiunge - come opposizione di centrodestra, abbiamo preteso di avere un resoconto dettagliato della situazione, ed è per questo motivo che mi sono reso immediatamente disponibile a convocare la Commissione Trasparenza alla quale ha partecipato anche la professoressa Sorce, direttrice del plesso”.
 
“Il quadro che ne è emerso sfiora l’assurdo - ribadiscono gli esponenti del Centrodestra e delle Liste Civiche collegate -  e ci consegna una condizione delle scuole italiane al limite del collasso. Non è possibile negare un diritto fondamentale come quello allo studio solo perché provveditorati e direzioni scolastiche sono di fatto impossibilitati a procedere da leggi assurde determinate da chi ha dimostrato di non conoscere la materia. La ministra Azzolina si preoccupi di fornire gli strumenti necessari affinchè le scuole possano garantire il meglio ai ragazzi e alle loro famiglie piuttosto che occuparsi di banchi a rotelle e imbuti da riempire".
 
"Dalla maggioranza che governa il nostro comune, benchè non direttamente responsabile dell’accaduto, ci aspettiamo una presa di posizioni dura nei confronti del governo centrale ed un’azione più incisiva che porti alla risoluzione immediata del problema” Concludono gli esponenti del Centrodestra e delle Liste Civiche collegate.
 
 
 
 
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