Rischio idrogeologico, Ferreri: "Servono opere urgenti, non soltanto rapporti"

Lunedì, 09 Aprile 2018 15:30

Autore: Erica Fasano

Il Capogruppo del Movimento CAL chiede fatti per superare il rischio idrogeologico sul territorio

"Come tutti sappiamo, dopo averlo letto sugli organi d'informazione, l'analisi del Tevere da Castel Giubileo a Fiumara Grande è risultata ad altissimo rischio idrogeologico per le città di Fiumicino ed Ostia, dove su 120 ettari di golene, 1150 aree demaniali sono state occupate in maniera abusiva ed ormai quasi totalmente cementificate. Ma ci tengo a dire che per risolvere questo problema non servono soltanto i rapporti, ma servono opere urgenti" lo dichiara Maurizio Ferreri capogruppo del movimento Comune Autonomia Libertà.
 
"Il materiale presentato a Palazzo Chigi - sottolinea l'esponente politica CAL - può forse significare che si vuole scegliere una via sicura per un piano nazionale di messa in sicurezza di tutto il nostro paese? L'abbandono delle campagne, che in Italia hanno caratteristiche particolari come colline, monti, piccole valli, ruscelli a carattere torrentizio e fiumi, ha contribuito a creare condizioni di pericolosità. Un tempo era il contadino a proprie spese o comunque con la propria fatica, ad impiegare il proprio tempo a fare la manutenzione della natura. Poi non ci ha pensato più nessuno. Anzi è iniziata la solita lotta fra cittadini che chiedono l'intervento delle Istituzioni, che sono tante e a volte si ottiene da loro soltanto un silenzio, quasi sempre ingiustificato".
 
"Sono stati eseguiti numerosi studi sui territori, sui fiumi, su piccole aree ed anche su aree vaste. Agli studi, però - ha detto Ferreri - non si è dato seguito con le opere necessarie ad eliminare i rischi e i pericoli. Ai pericoli individuati si è dato seguito con l'apposizione di vincoli".
 
"Mi sembra però che nell'aria ci sia qualcosa di nuovo - sostiene il capogruppo del movimento Comune Autonomia Libertà - i cittadini sono stanchi di assistere impotenti alla devastazione del territorio, al verificarsi di incidenti sempre più gravi. Di vivere con la paura dei rischi idrogeologici messi in evidenza dagli 'studi'. Nel rapporto di cui parliamo, questa volta è detto chiaramente, come noi abbiamo sempre sostenuto da tempo, che questi rischi sono dovuti alla mancanza di opere. Di tutte quelle opere così ben descritte nel rapporto stesso. Naturalmente, oltre agli ostacoli fisici che ostruiscono, per esempio fogne, canali, fossi e fiumi, ci sono i pericolosi tappi della piramide burocratica, un vero mostro di gomma" ha concluso Maurizio Ferreri capogruppo CAL.
 
 
 
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