No all'inversione di marcia di via della Scafa

Mercoledì, 08 Giugno 2011 18:00

Autore: Erica Fasano

Califano:“sì al piano di raddoppio di via del Faro, no all’inversione del senso di marcia nell’ultimo tratto di via della Scafa”
È stata questa la posizione assunta dal consigliere comunale del Pd, Michela Califano, questa mattina nella riunione di presentazione del progetto di raddoppio di via del Faro. “Il piano – ha dichiarato l’esponente piddì – nella sua globalità è ben strutturato. Nutro però seri dubbi sull’inversione del senso di marcia dell’ultimo tratto di via della Scafa, tra la rotatoria della Madonnella e Villa Guglielmi. In quel quadrante (vedi foto) in otto anni la giunta Canapini non è riuscita ancora a intervenire in maniera definitiva, risolvendo le tante problematiche che affliggono i cittadini della zona, viabilità in primis”.
Per Michela Califano, l’inversione del senso di marcia creerà difficoltà alle imprese commerciali del quadrante. “Farmacia, banca e locale pubblico saranno penalizzati - ha chiosato - per accedere al parcheggio dovranno fare l’intero giro di Fiumicino, appesantendo strade come la stessa via del Faro e via Coni Zugna prossima a interventi di allargamento che ne penalizzeranno però, durante tutto l’arco degli interventi, la fruibilità. Rimane il problema delle pensiline degli autobus da mettere in sicurezza, e soprattutto quello della scuola di via Coni Zugna. Il via vai di genitori e piccoli alunni crea spesso ingorghi e la nuova viabilità rischierebbe di acuire questa problematica. Senza pensare che risentiranno di questa sperimentazioni dorsali comunali come via Trincea delle Frasche, via Redipuglia e via Castagnevizza, già penalizzate dal passaggio dei mezzi pesanti diretti al cantiere del porto turistico”.
“In tutto questo rimane ancora aperta la questione della viabilità alternativa al nuovo porto e la tanto decantata strada di cantiere, rimasta sulla carta e mai realizzata da questa amministrazione - ha precisato l’esponente Pd - e mentre le varie società litigano su chi debba saldare chi, che garanzie si danno alla cittadinanza? Quando vedremo la prima pietra del nuovo Ponte Due Giugno, un’opera che questa maggioranza promette da otto anni, senza aver mai fatto un vero passo in avanti? E quanti soldi si sono spesi per la manutenzione straordinaria e ordinaria del Ponte in questi otto anni per un’opera che andrà, lo spera tutta Fiumicino, presto in pensione? Non era meglio andare avanti con il progetto Bozzetto e intascare i finanziamenti messi sul tavolo dalla Comunità Europea, piuttosto che chiudere quel piano in un cassetto per evitare i meriti al centrosinistra?"
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