Impianti biogas: chiesta da M5S la moratoria

Mercoledì, 19 Febbraio 2014 22:37

Autore: Erica Fasano

Depositata Mozione per sospendere la costruzione di impianti biogas alimentati con rifiuti

"Così come il MoVimento 5 Stelle Fiumicino si batte per tutelare la salute dei cittadini e difendere l’ambiente ed il paesaggio dallo scempio degli impianti biogas di Maccarese, anche il gruppo M5S alla Regione Lazio è deciso e propositivo in tale senso - si legge nella nota stampa del MoVimento 5 Stelle - proprio oggi infatti i nostri portavoce hanno depositato una Mozione in cui si impegna la Giunta Regionale a sospendere tutte le autorizzazioni di costruzione di impianti biogas alimentati con rifiuti nel Lazio; a rendere obbligatoria la valutazione di impatto ambientale anche per gli impianti di dimensioni più modeste e a salvaguardare dalla costruzione le zone che hanno produzioni agricole certificate e di valore (Doc, Igt, Dop, ecc.). Resta da vedere se al di là delle enunciazioni di principio la Giunta Regionale accoglierà le richieste del M5S ed intraprenderà azioni concrete volte alla tutela del territorio e della salute dei cittadini".
 
I consiglieri del M5S Silvia Blasi, Gaia Pernarella, Devid Porrello e Silvana Denicolò Lazio hanno oggi depositato una mozione con cui si impegna la Giunta a sospendere tutte la autorizzazioni in itinere degli impianti che prevedano l’utilizzo del FORSU (Frazione Organica Rifiuto Solido Urbano), rendere obbligatoria la Valutazione Impatto Ambientale (VIA) per impianti di potenza complessiva superiore ai 0.25 MW, assoggettare la realizzazione dei nuovi impianti al Piano Energetico Regionale ed escludere per precauzione dalle aree in cui sarà possibile realizzare un biodigestore anaerobico le zone agricole in cui sono già riconosciute certificazioni ufficiali (Doc, Igt, Dop).

“La mozione nasce dal lungo lavoro portato avanti da cittadini, comitati e associazioni e vuole cercare di porre un freno al dilagare di impianti a biomassa che danneggiano l’ambiente e le produzioni agricole - ha dichiarato Silvia Blasi, prima firmataria dell’atto - in assenza di una programmazione regionale, basata sulle reali necessità energetiche, bisogna fare il possibile per salvaguardare il territorio e la salute dei cittadini da operazioni come quelle dei biodigestori anaerobici, a cui siamo contrari come la maggior parte della comunità scientifica”.
 
 
 
 
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