Didattica a distanza, Ciani: "Evitiamo che la crisi crei studenti di serie B"

Lunedì, 20 Aprile 2020 16:52

Autore: Fiumicino-Online

Il Coordinatore Nazionale Demos contrario alla DaD: "Non può sostituire l’aula"
"La didattica a distanza (DaD) aumenta la disparità e le disuguaglianze: dai campi rom alle famiglie numerose e ai disabili" lo afferma Paolo Ciani, Coordinatore Nazionale Demos e vicepresidente della Commissione Affari Sociali al Consiglio Regionale del Lazio.
 
"Questo tempo di emergenza sta acuendo le disparità - ha detto Ciani - dalla chiusura delle scuole molti bambini e ragazzi non hanno più seguito il percorso scolastico iniziato. Spesso per marginalità sociale, per povertà e mancanza di mezzi informatici, per arretratezza culturale delle famiglie o dimenticanza istituzionale". 
 
"Bisogna andare a cercare questi bambini e ragazzi e 'riportarli' a scuola: è un imperativo per tutti - ribadisce - i dati Istat mostrano le diverse facce della nostra società: il 42% dei minori in Italia vive in condizione di sovraffollamento, il 7% in grave disagio abitativo. Se a questo aggiungiamo il gap informatico i dati si fanno ancora più crudi: 850.000 ragazzi tra i 6 e i 17 anni non hanno un computer o un tablet a casa. Spesso queste situazioni si sovrappongono: problemi abitativi, assenza di mezzi informatici, scarse competenze familiari".
 
"Mentre la scuola mette l'uno accanto all’altro e dà (o dovrebbe dare) medesimi strumenti, la didattica a distanza (DaD) aumenta la disparità e le disuguaglianze - ha evidenziato Ciani - dai bambini nei campi Rom, ai tanti ragazzi nelle occupazioni, dalle famiglie numerose ad alcuni bambini disabili, dalle situazioni di indigenza a tanti nuovi italiani, per arrivare ai 'Bes': evitiamo che la crisi crei studenti di serie B".
 
"Proprio quelli per cui Don Milani diceva: 'se si perde loro, i ragazzi difficili, la scuola non è più scuola. È un ospedale che cura i sani e respinge i malati'. È necessario andarli a cercare uno a uno e inventare le modalità per non fargli perdere altro terreno. Alcuni insegnanti lo hanno fatto, cosi come i volontari e alcuni assistenti sociali. Ma troppi, per ora, sono ancora 'scomparsi'. Per loro non basterà una formula, serviranno una serie di interventi come tablet, supporto informatico, chiavette giga, dispense e schede) ma innanzitutto bisogna ritrovarli" ha concluso Paolo Ciani, Coordinatore Nazionale Demos e vicepresidente della Commissione Affari Sociali al Consiglio Regionale del Lazio.
 
 
 
 
 
 
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Pubblicato in Politica