"Poi ci si lamenta se le istituzioni perdono di credibilità e la gente si allontana dalla politica"
"Sentire nell'aula istituzionale risuonare una bestemmia è una cosa intollerabile, sotto tutti i punti di vista" lo dichiarano Maricetta Tirrito, in qualità di responsabile del Laboratorio Una Donna e Alessio Berardo, rappresentante del Terzo Polo.
"Un fatto così grave vuol dire mancanza di rispetto per la religione e per i milioni di italiani che in essa si riconoscono - rimarcano - vuol dire mancanza di autocontrollo e dunque dare un pessimo esempio alla cittadinanza, soprattutto alle nuove generazioni. Vuol dire mancanza di rispetto all'aula consiliare, che dovrebbe essere la casa di tutti i cittadini. Poi ci si lamenta se le istituzioni perdono di credibilità e la gente si allontana dalla politica".
"Vedere poi la presidente del consiglio comunale non muovere un dito, non richiamare, non stigmatizzare questo clamoroso errore, e dunque ignorare volontariamente la cosa, probabilmente perché nata da un compagno di partito, è addirittura più offensivo. Perché se il primo episodio nasce da una reazione umorale, comunque da condannare, il secondo - concludono Maricetta Tirrito e Alessio Berardo - è frutto di una scelta ben precisa, che nulla a che vedere con la democrazia".