Gentile Redazione di Fiumicino-Online, scrivo questa mia lettera in risposta al vostro articolo pubblicato in data 11 settembre, riguardo la pulizia straordinaria effettuata dal Comune di Fiumicino sulla spiaggia di Coccia di Morto.
Mi fa piacere che il nostro assessore all'Ambiente consideri quel lembo di spiaggia come "uno dei più belli del nostro Comune" perché a guardare lo stato in cui versa quel posto, non vorrei immaginare come vengano trattati quelli più brutti.
Spostiamoci ad esempio qualche metro più a sud, sulla spiaggia che inizia da via della Pesca. Lì dove, adiacente allo stabilimento balneare, rimangono le mura, in parte sbriciolate, di un'ex stabile abbandonato, probabilmente sotto sequestro ed abusivamente occupato. A seguito della tremenda mareggiata che colpì il nostro litorale in data novembre 2018, una delle pareti ha ceduto, lasciando libero accesso ad un'ala dello stabile con una piscina al suo interno, sempre piena di acqua piovana.
Per tutta l'estate quel posto è rimasto scoperto, chiunque poteva entrare, e se non erro è proprio scivolando all'interno della vasca abbandonata, che affogò un cane nello scorso febbraio.
Ma proseguendo in direzione nord, a pochi metri dalla spiaggia citata a inizio lettera, chiunque può accorgersi di pezzi di muratura e tondini arrugginiti rinvenuti sul bagnasciuga, pericolosi pezzi di ferro da schivare durante la passeggiata in riva al mare. Retaggi di una costruzione fantasma, messi lì come emblema di tanto abbandono e tanta incuria. Di quello stabile oltretutto se ne sa poco e nulla, se non qualche notizia letta negli anni sui quotidiani nazionali e locali che ne riportano un susseguisi di sequestri di amianto e rifiuti di ogni genere.
Insomma, tra costruzioni mai messe in sicurezza e rifiuti ingombranti lasciati dai soliti incivili, si giunge alla tanto amata spiaggia di Coccia di Morto, che confronto a quanto visto prima, concordo che può davvero sembrare un paradiso caraibico, in tutta la sua imbarazzante sporcizia.
Ma chiariamo, non sono qui per lamentarmi di un servizio, perché fa onore all'amministrazione curare il proprio territorio. Quello che mi indigna come cittadina è sapere che se realmente si avesse avuto a cuore quel tratto di terra incontaminato a ridosso dell'area naturalistica, ci si sarebbe dovuti assicurare in primis dell'incolumità di chi la frequenta, mettendo in sicurezza le zone a rischio rendendo più efficace e magari costante la pulizia.
Lettera inviata da: Michelle T.