Salvataggi in mare: "Domenica infernale"

Domenica, 12 Luglio 2020 19:15

Autore: Fiumicino-Online

Erano in buca! L'adulto stremato attaccato rigidamente al gonfiabile e i bambini terrorizzati "papà sta male!"

Sembrava una normale affollata domenica di Luglio, il 5 per la precisione, spiaggia affollata e tantissima gente in mare, ma col vento da sud/sudovest il mare si stava attivando e sia io che i colleghi vicini eravamo in all'erta.

Date le probabili criticità, già a inizio mattinata presso la mia postazione al Green Beach ci eravamo coordinati in previsione di possibili interventi in mare.
 
Improvvisamente, a mezzogiorno mentre vigilavo in postazione gustando una fetta di melone e tutto sembrava tranquillo, un bambino molto spaventato corre verso di me richiamando concitatamente la mia attenzione (bagnino, bagnino!) indicando un punto in mare dove nuotava un gruppo di bambini senza nessuna apparente difficoltà.

Immediatamente scatto in acqua correndo verso di loro pensando che uno potesse essere stato punto da una tracina o essersi impigliato in qualcosa.
 
Nuotavano in poco più di un metro d'acqua e appena raggiunti gli chiedo: "Ragazzi che succede?!" E loro prontamente: "Il canotto! Il canotto!" indicandone effettivamente uno più a largo con tre bambini sopra e un adulto attaccato.
 
Non avevo con me il baywatch, avendo poco prima erroneamente individuato l'emergenza in acqua bassa, ma mi sono buttato a nuoto verso la piccola imbarcazione per capire cosa stesse succedendo, dato che anche da quella visuale non sembrava esserci nessuna emergenza.
 
Erano in buca! L'adulto stremato attaccato rigidamente al gonfiabile e i bambini terrorizzati "papà sta male!".  La corrente li aveva trascinati in acqua alta e l'uomo era stremato dalla fatica dopo aver tentato di contrastarla!
 
I bambini erano in sicurezza ma lui no, in preda ad un malore andava riportato il prima possibile a riva affinché si riprendesse.
 
A nulla sono valsi i miei tentativi di staccarlo rassicurandolo, purtroppo si era irrigidito, e privo di lucidità si era imposto di salvare i suoi figli ad ogni costo!
 
Era enorme, di origine romena, non ho potuto fare altro che afferrarlo e nuotare verso la secca tirandomi dietro tutto il carico.
 
Fortunatamente, nel frattempo il collega Jacopo Carbonari, ottimo nuotatore, è arrivato e spingendoli da dietro, insieme li abbiamo portati a riva.
 
Persone molto dignitose, moglie e figlia erano costernate, l'uomo lavorava di notte e nonostante fosse così stanco, li aveva voluti portare tutti al mare.
 
Lentamente si è ripreso, una storia a lieto fine che poteva volgere in tragedia, con questa famiglia che non ha mai smesso di ringraziarmi.
 
Nella stessa giornata è stato un susseguirsi di salvataggi a nuoto e col pattino con i colleghi, ma questo è stato il più difficile e faticoso, anche dal punto di vista emotivo.
 
Martedì 7 alle 17.30 un altro salvataggio, una coppia con una adolescente mentre nuotano vengono portati oltre le boe in buca dalla corrente e chiedono aiuto. Prontamente il collega Stefano Zanetti parte con la tavola da surf, bucando velocemente tra i bagnanti e li fa attaccare mettendoli tutti in sicurezza. Subito dopo sono arrivato col pattino, il collega li ha aiutati a salire e li ho portati a riva tra le onde.
 
Spero che questi "aneddoti di mare" servano a far comprendere e riconoscere l'elevata professionalità degli assistenti bagnanti che trascorrono 10 ore al giorno in postazione sempre pronti a fare fronte alle emergenze in mare, confidando esclusivamente nelle proprie capacità e nel supporto dei colleghi.
 
Lettera inviata da: Alessandro T. (Bagnino)
 
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