Pulizie di Pasqua a metà

Sabato, 17 Febbraio 2018 15:48

Autore: Matteo Fasano

Che dire? Davvero un bel lavoro! Verrebbe la voglia di stringere la mano a qualcuno!

Qualche settimana fa (parliamo d’inizio febbraio) il canale d’irrigazione parallelo a via campo Salino, Maccarese, è stato oggetto di un intervento di pulizia. Una ruspa del consorzio di Bonifica dell’Agro Romano, di colore arancione, per circa una settimana ha trascinato fuori dal bacino di cemento una quantità notevole di spazzatura. Non solo le gigantesche vongole di canale, la cui origine non è ben chiara e la cui quantità farebbe pensare a una specie infestante, ma anche – anzi soprattutto – detriti di lavori edili, bottiglie di vetro e plastica, ferraglia e buste della spazzatura ancora chiuse.
 
Che bello – ho pensato – finalmente si fa un pò di pulizia”. La ruspa, infatti, ha lavorato non dal lato della strada, ma dal lato del campo, dietro le case in via delle Stelle, dove abito e dove vado a passeggiare con il cane. Poco mi è importato, nei primi giorni, della terribile puzza che emanavano i cumuli di mondezza. “Un male necessario – mi sono detto – tanto durerà pochi giorni, giusto il tempo di pulire il canale e poi buttare via la spazzatura…”.
 
Che ingenuo… già la settimana successiva, quando ormai la ruspa aveva smesso di lavorare e non restava più parcheggiata durante la notte, qualcosa ha iniziato a “puzzarmi” (per rimanere in tema). Quell’immondizia restava lì, maleodorante e davvero brutta a vedersi. Gettata in mezzo al verde del campo, in bella vista. È passata un’altra settimana, e la mondezza ancora lì. Comincia a venirmi il dubbio (che di giorno in giorno diventa certezza) che quella ruspa non tornerà mai più e chi ha deciso la pulizia del canale, non si è minimamente preoccupato di dove quella spazzatura sarebbe successivamente finita.
 
Che dire? Davvero un bel lavoro! Verrebbe la voglia di stringere la mano a qualcuno. Spero che chi di dovere legga queste poche righe e, dopo essersi vergognato un pò, intervenga. In allegato qualche foto per dimostrare la situazione. Peccato non averle fatte alla ruspa al lavoro. D’altra parte, non credevo ce ne fosse bisogno.
 
Lettera inviata da: Gianluca Zanella
 
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