Parco Villa Guglielmi

Martedì, 20 Settembre 2016 14:45

Autore: Matteo Fasano

Parcheggio selvaggio

Se guardate le foto e, in particolare, leggete quello che è evidenziato tra le parentesi rosse, nel cartello fotografato, appare evidente che, il parcheggio selvaggio che ha riguardato Villa Guglielmi in occasione della sfilata di moda del 10 settembre scorso, deve essere stato autorizzato e, ad ulteriore conferma di ciò, vi è il fatto che il cancello interno, utilizzato per accedere alla Villa dal parcheggio esterno, era chiuso! Dunque lo scempio di decine e decine di auto parcheggiate ovunque, nei viali e sotto gli alberi che circondano il complesso storico di Villa Gugliemi, non può essere stato frutto di disattenzione (se pure lo fosse stato non sarebbe meno grave). Perché è stato concesso agli organizzatori della sfilata di far parcheggiare all'interno, lasciando  il parcheggio esterno distante soli a 50 m completamente vuoto? Era troppo chiedere al popolo di fare 50 metri a piedi per entrare? E pensare che da sempre, anche quando era in abbandono, il parco che la circonda è stato il regno dei podisti.
 
Villa Guglielmi è un'importante eredità del passato, acquisita al bene pubblico negli anni '70 e, se non erro, fino agli anni '60 era ancora circondata da un bel giardino all'italiana. La cura e l'attenzione per un bene così prezioso per la collettività vorrebbe che si pensasse magari a ripristinare quel giardino mentre l'indifferenza e la mancanza di rispetto spingono a scelte che degradano ulteriormente. Si sono succedute diverse amministrazioni e nessuna finora si è mai sognata di sostituire uno, e dico uno, di quegli alberi storici (pini e palme) morti nel tempo, soprattutto per incuria: se nel corso di 40 e passa anni si fosse provveduto di volta in volta il parco avrebbe mantenuto, anche se parzialmente, ancora il suo aspetto originario invece di scivolare sempre più in basso. Riconosco che l'amministrazione corrente qualcosa ha fatto (era difficile fare meno della precedente), pulizia, piantumazione di qualche nuovo albero (non pini o palme però, come si sarebbe dovuto), nuovi attrezzi ginnici. Ma se poi si assiste allo spettacolo indegno oggetto di questa lettera, beh allora dico che si da con una mano e si toglie con dieci, dico che si cede al panem et circenses svendendo qualcosa che dovrebbe essere invece custodito gelosamente e che comunque appartiene a tutti, anche a quelli ne hanno e ne pretendono più rispetto come me. Vediamo come vi comporterete in occasione di iniziative future, alcune delle quali a breve, che vedranno la partecipazione di massa di abitanti e non. Ricordatevi che il voto che vi è stato dato non è un assegno in bianco e che la vostra volontà riguardo i beni della cosa pubblica non può sconfinare nella devastazione degli stessi.
 
Lettera inviata da: Pasquino L.
 
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Pubblicato in Lettere