Parco Leonardo: problemi mai risolti

Martedì, 09 Aprile 2013 19:45

Autore: Matteo Fasano

Siamo stanchi di aspettare

Gentile direttore, abito a Parco Leonardo dal 2003 e nuovamente mi ritrovo a scrivere una lettera sui problemi mai risolti in questo quartiere.
Come sempre avvicinandosi alle elezioni c'è attenzione da parte della politica ai problemi dei cittadini e non starò qui ad evidenziare di quanto questo atteggiamento abbia un effetto di rabbia in tutti noi. Stia tranquillo, non rincorrerò le dichiarazioni ormai logore sulle problematiche di questa parte di Fiumicino.
Mi limito però a ricordare come questo quartiere, come altri del territorio, sia letteralmente dimenticato e di come molte volte noi, qui, ci sentiamo dei fantasmi. Abbiamo un Parco Leonardo senza Parco e senza verde, non abbiamo un punto di aggregazione (previsto), non abbiamo una pista ciclabile (prevista) che possa collegare le varie zone del comparto, non abbiamo un posto dove far giocare in nostri figli. Qui a Pleiadi abbiamo una strada (via delle Arti) che sembra bombardata, con delle rotatorie costruite male e senza segnaletica orizzontale, un incrocio con via Portuense di una pericolosità estrema. Un centro commerciale che continua a fare danni per come lo si gestisce, senza un minimo di controllo sulle infrazioni del codice della strada. Abbiamo un Consorzio che viene a chiederci dei soldi per servizi mai effettuati senza capire che noi vogliamo pagare, sì, ma il giusto!
Un esempio di quanto veramente non ci considerano: nei mesi scorsi nel territorio comunale hanno istallato dossi per il controllo della velocità. Benissimo, un esempio di come si sfruttano fondi provenienti dalla provincia per la sicurezza dei cittadini. Ecco, qui a Parco Leonardo non ci hanno proprio pensato. E se andate a controllare, allora scrissi una lettera al vostro quotidiano.
Altro esempio. I Bambini crescono, ma non hanno un posto dove giocare e si riversano giustamente nel cortile fra i palazzi, con tutti i disagi e le pericolosità del caso.
Potrei continuare, ma francamente non ne vedo l'utilità e mi rendo conto che a noi cittadini ci prendono veramente sulla stanchezza.
Noi cerchiamo di crescere creando comunità, cercando di stringere i denti e stringerci fra noi. L'unico pezzo di verde comunale che abbiamo (escludendo il cacatoio accanto e scusate l'espressione) è il piccolo parco delle Idee, gestito da una associazione di volontariato che fa quel che può per mantenerlo decente, senza un euro di rimborso da due anni poichè la convenzione con il comune è scaduta e non ci sono i soldi.
Cosa dire? Che non si azzardino a strumentalizzare queste parole, come del resto hanno fatto per anni.
 
Lettera inviata da: Alessandro Carosi
 
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