Maccarese, è compito delle Istituzioni tutelare il verde

Venerdì, 09 Dicembre 2022 15:36

Autore: Fiumicino-Online

Perché se un privato abbatte una pianta malata ad alto fusto è tenuto a ripiantarne un'altra mentre il Comune di Fiumicino no?

La riserva di Maccarese come le Highlands scozzesi? Ne resterà almeno uno o anche al Conner Mac Leod de' noantri, detto Pino, taglieranno la testa?
 
Sono passati quasi quarant'anni dall'uscita del meraviglioso HIGHLANDER – L'ultimo degli immortali, di Russell Mulcahy con la sontuosa colonna sonora dei Queen e il grande Sean Connery. Il protagonista Christopher Lambert, nei panni di Conner Mac Leod, viene bandito dal suo clan in Scozia perché, pur ferito a morte in battaglia, sopravvive. Conner, come il nostro Pino, sembra far parte di una particolare stirpe: invulnerabili, tranne che al taglio della testa.
 
E a me - ultracinquantenne romano, adottato da Maccarese nel 2014 - vengono in mente la verdissima Scozia e il destino di questi quasi immortali, quando incrocia ogni mattina Pino, unico sopravvissuto della sua specie agli abbattimenti degli ultimi anni nell'area adibita a verde pubblico sotto casa.
 
Taglieranno la testa anche a lui? Me lo domando da giorni, e cioè da quando in quello che era un boschetto di pini in prossimità della Porta della Riserva, nel primo tratto di V.le di Castel San Giorgio (zona Maccarese-Stazione), sono stati tagliati e rimossi altri 3 esemplari, portando a circa una ventina le piante abbattute nella zona negli ultimi anni. In un'area, peraltro, sottoposta a tutela ambientale (area di tipo 2). Per non parlare delle decine di piccoli lecci, lasciati morire perché mal curati. Lo so bene perché ci abito, e le ho viste andar giù una ad una a partire dal 2015, mai sostituite. Magari con altre piante di diversa varietà, come proposto da alcuni di noi e imposto da norme sia locali che nazionali.
 
Negli anni, non sono servite a nulla telefonate, accomandate, minacce di esposti alle autorità competenti in materia, e vane sono state anche le promesse dei funzionari responsabili della tutela del verde nel nostro territorio. Tutte documentabili peraltro. L'ultimo incontro fu fatto addirittura pubblicamente, alla presenza dell'Assessore Roberto Cini, per le sue deleghe su ambiente, parchi e verde pubblico, e di alcuni consiglieri. Insieme ad amici e vicini di casa, avevamo consegnato anche documentazione dello stato di abbandono e progressiva perdita di valore estetico ed ambientale dell'area pubblica confinante con il comprensorio. Degrado cominciato prima della effettiva presa in carico da parte del Comune, circa 3 anni fa, e che oggi invece di arrestarsi, peggiora. Si continuano ad abbattere alberi malati perché non curati e per questo diventano un pericolo, quando invece la lotta a certi infestanti è obbligatoria e compito delle Istituzioni quello di tutelare il verde sostituendo con altre le specie più minacciate o problematiche.
 
E le domande fatte per anni, e ribadite giusto un anno fa a Giunta e consiglieri comunali, erano e sono:
 
1) Perché se un privato abbatte una pianta ad alto fusto se pericolosa o malata poi è tenuto a ripiantarne un'altra nel rispetto di indicazioni di periti ed uffici comunali, e un'Istituzione pubblica come il Comune di Fiumicino no?
 
2) Perché se un privato cittadino da 6 anni circa ha scritto a tutti, ottiene soltanto qualche promessa e non molto di più? Cos'è, ti prendono per stanchezza?
 
3) Come mai si ha sempre più evidenze che gli stessi cittadini che minacciano con i loro comportamenti l'ambiente dove vivono – vedi l'abbandono indiscriminato dei rifiuti nella stessa area – non si rendono conto che la bellezza di questo territorio non è per sempre, ma è forse l'unica ricchezza che abbiamo?
 
4) Costava davvero così tanto mantenere la promessa di sostituire quei pini infestati – blastofago o cocciniglia tartaruga, fa poca differenza – e poi abbattuti con altre essenze autoctone? Ulivi, Tigli, Salici e Tamerici: c'era davvero l'imbarazzo della scelta, magari con un occhio al substrato argilloso origine di problemi di ristagni e allagamenti.
 
5) Possibile che non ci si renda conto e non interessi a noi residenti che anche il valore delle nostre case risente e pesantemente della perdita di piante ad alto fusto, che proteggono dal dissesto e dagli eventi metereologici estremi? Basterebbe informarsi da chi è del mestiere.
 
Resterò con le mie semplici domande ed una certezza: passerò a trovare anche stasera il mio amico Pino, ancora non decollato dalla inerzia e dalla mancanza di cultura ambientale, civiltà ed intelligenza.
 
Lettera inviata da: Nicola T.
 
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