Gentile direttore,
Sono una volontaria che in tutto questo tempo si è occupata della pulizia all’interno dell’area cani di Villa Guglielmi, raccogliendo le deiezioni degli altri cani dal prato e svuotando poi cestini pieni, raccogliendo rifiuti di ogni genere come cicche, pacchetti di sigarette, buste, bottiglie, resti di picnic, vetri, corde, mettendo addirittura due barattoli da usare come posacenere. Inoltre ho messo pezzi di mattoni (trovati sul posto) dove ci sono le pozzanghere, ho cambiato le corde ai cancelli d'ingresso, ho lavato sedie che ancora qualcuno utilizza per non fare andare i cani nel fango, o addirittura ci fa giocare il proprio cane (sono tutte segnate con morsi di cane).
Posso affermare che pochissime persone mi hanno dato una mano, tra questi Paola, Fabrizia e Ninni che ha sistemato il rubinetto di una delle due fontanelle, che ancora qualcuno lascia aperto perché preferisce rimanere comodamente seduto sulla panchina a guardare il telefono invece di alzarsi ogni volta per aprire e chiudere il rubinetto al proprio cane che reclama acqua.
Sono andata in comune non so più quante volte per ottenere la potatura degli alberi secchi (che poi sono stati potati) e per ottenere l'accensione del faro notturno che successivamente è stato acceso, ma ora DICO BASTA: l'inciviltà che regna in questo posto mi fa arrendere.
Al Comune poi, sembra non importare molto di questo piccolo spazio dedicato ai nostri cani.
Il terreno ha bisogno di essere ringiovanito con altra terra soprattutto in alcuni punti dove ci sono vere e proprie fosse a causa di alcune cisterne che contenevano legnami ed altro appartenente ai Guglielmi. Dopo l'ultima potatura del prato, sono venute alla luce delle lamiere molto pericolose sia per noi che per i nostri cani.
Nonostante tutto, continuo a pensare che i frequentatori dell'area dovrebbero, più di chiunque altro, aver cura di questo prezioso spazio riservato ai nostri amici a quattro zampe.
Personalmente, continuerò a sfruttare questo posto quando non potrò portare altrove i miei cani, ma credo che non mi occuperò più dello “zozzume” lasciato dagli altri.
Lettera inviata da: Teresa C.
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