"Io, Immunodepressa"

Martedì, 14 Aprile 2020 17:25

Autore: Fiumicino-Online

La lettera-appello di Stefania Quarti, ai concittadini e alle concittadine di Fiumicino: "Con il rispetto reciproco e le regole torneremo a vivere liberi"
"Ciao a tutte e a tutti, non so a voi, ma se un anno fa a me avessero detto che sarebbe successo tutto questo, NO, non ci avrei creduto. Se mi avessero detto che non avrei potuto vedere le mie figlie, le mie sorelle, i miei amici e le mie amiche, le mie colleghe e i miei colleghi per tanti mesi, NO, non ci avrei creduto.
 
Se mi avessero detto che le persone muoiono da sole senza avere la possibilità di vedere ed avere accanto le persone care, NO, non ci avrei creduto. Se mi avessero detto che le città sarebbero rimaste vuote, che avrebbero vietato anche le strette di mano, gli abbracci, i baci, NO, non ci avrei creduto
 
Sono una persona "Immunodepressa" nel senso che pochi mesi fa ho avuto una recidiva di cancro maligno al seno e, dopo l'intervento, ho effettuato un ciclo di chemioterapie che mi ha abbassato le difese immunitarie, quindi, già prima che si parlasse di Coronavirus, ho passato quattro mesi in semi isolamento perché, su suggerimento dell'oncologo, non potevo permettermi di frequentare luoghi affollati, né persone che avessero anche solo un raffreddore. 
 
Con il Coronavirus l'isolamento, per me come per tante altre persone del resto, è diventato una parola d'ordine, per garantire la mia salute e per quella dei miei cari. Quindi sarò una di quelle persone che rispetteranno le ultime disposizioni impartite il 10 aprile u.s. dal Presidente del Consiglio, ma nello stesso tempo non voglio rinunciare a sognare. 
 
Poiché non posso dire alle altre persone cosa dovrebbero fare, anche con il rischio di essere retorica, voglio dirvi cosa farò io da adesso in poi. Mi piacerebbe immaginare un mondo dove il desiderio prioritario sia quello del rispetto. Ma rispetto di cosa? Rispetto innanzitutto della vita, e quindi, per prima cosa, farò in modo di avere rispetto per il mio corpo, ascoltandolo quando si ammala, provare anche a impegnarmi per un'alimentazione sana, cosa per me difficile vista la pigrizia personale a cucinare. 
 
Rispetto per l'ambiente, perché voglio fare un bagno in un mare pulito, e voglio immaginare di poterlo fare nel mare del mio Comune. E quindi farò in modo di eliminare la plastica dalla mia vita, e di non cedere al consumismo. Rispetto della Costituzione, e, come previsto dall'Art. 53, continuerò a pagare le tasse, perché voglio avere una sanità ancora più efficiente di quella che abbiamo, per non vedere morire tante persone, soprattutto anziane, per mancanza di mezzi e/o strutture adeguate.
 
Rispetto per tutti gli altri e le altre e quindi, voglio sforzarmi di ascoltare anche le persone che non sopporto, quelle che mi creano fastidio, che mi fanno del male, non per subire, ma per capire di più. Mi piacerebbe che tutte le persone avessero a disposizione le mascherine, per proteggersi e proteggere chi sta loro accanto, così come mi piacerebbe che venisse fatto uno screening di massa per il Coronavirus, in modo da rendere più efficaci le misure attuali di distanziamento. Perché voglio, al più presto, fare una passeggiata in pineta e sul lungomare senza avere la preoccupazione della vicinanza con altre persone; voglio riabbracciare e rivedere le persone che amo, voglio essere di aiuto a quelle meno fortunate di me, insomma voglio ricominciare ad amare nel senso più ampio del termine. 
 
Se riuscirò a fare queste cose, allora potrò dire di essere felice, già da ora, perché ho contribuito, anche se di poco, a rendere il mondo migliore. Ah! Dimenticavo #IORESTOACASA".
 
Lettera inviata da: Stefania Quarti
 
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