Fiumicino, un film horror in corso "La fine del verde"

Lunedì, 01 Agosto 2022 11:47

Autore: Fiumicino-Online

La Città trasformata in una colata di cemento, un regresso, che viene spacciato per progresso

Gentilissima redazione, vi scrivo questa lettera con un certa preoccupazione per la città. Il titolo parla chiaro, stiamo effettivamente vivendo un film horror. L'horror di cementopoli. Un film iniziato con l'amministrazione precedente e tutt'ora in corso.
 
Esiste un piano preciso che si discosta in modo negativo dalla vocazione originale di Fiumicino, ed è quello di costruire una città totalmente cementificata, non molto lontano dal modello Ostia.
 
Di fatto è un regresso, ma viene spacciato per progresso, mascherandolo con parole fintamente positive, come se scrivere "green" su un panino con manzo e ketchup ne facesse un cibo salutistico. Ma aggiungere una parolina ingannevole non è come fare un cavallo di Troia dal bell'aspetto ma con un contenuto mortale? Io direi di si.

Allo stesso modo, Fiumicino, cittadina nata con un numero molto minore di abitanti (rispetto agli attuali) ma con una quantità molto maggiore di terra libera da costruzioni, si è trasformata in una colata di cemento che viene chiamata progresso. Ma da chi? Ovvio, da chi ha interessi e da chi ha un'idea di progresso arcaica. Un progresso, poi, così positivo che, ad esempio, nella maggior parte di Isola Sacra, vede una totale assenza di marciapiedi dove la gente possa camminare, perché si è pensato solo a costruire e non a verificare che ci fosse lo spazio sufficiente per farli (chi lo nega mente). Laddove poi i marciapiedi esistono sono anche poco curati, e quasi mai consentono il passaggio agevole di persone con disabilità se non con lo sforzo titanico di chi li accompagna.

E che progresso è quello che non tutela, anche urbanisticamente, i soggetti più fragili? Ed il verde? Contemporaneamente al cemento, è aumentato? No, un solo parco grande c'era, Villa Guglielmi, e quello è rimasto! Per carità, è un parco che almeno con questa amministrazione ha visto (dopo decenni) nuove piantumazioni, ma nessuno ha mai ripiantato, esattamente dove erano, i pini caduti e le palme storiche malate (che la precedente amministrazione ha lascato morire senza muovere un dito), per ricostituire come si dovrebbe l'impianto dell'originario parco storico.
 
E le strade? Quante sono quelle alberate che specie con questa calura consentano di camminare senza friggere? Ben poche, e in quelle strade dove gli alberi ci sono, quando per qualche motivo questi muoiono, quasi mai vengono ripiantati. Questa disattenzione è figlia dell'insensibilità (della cosa pubblica e di molti cittadini) verso il verde, mentre a certi appetiti si è sempre molto sensibili, guarda caso.
 
Per dare all'horror un possibile esito positivo basterebbe cominciare a limitarli questi appetiti, perché danno profitto solo ad alcuni e non sono accompagnati mai dall'interesse collettivo e dal benessere della città. Oppure qualcuno pensa, a dispetto di tanti malumori, che cementificare le sponde del Tevere sia un vantaggio per tutti noi? Dov'è che io o altri guadagneremmo in progresso con mostruosità che umiliano manufatti adiacenti di valore storico, per non parlare dell'impatto ambientale?

Perché il mio malumore (e quello di tanti altri), il mio interesse (che poi dovrebbe essere quello di tutti), deve essere completamente ignorato di fronte al profitto e al guadagno dei privati? E oltretutto, per tornare al manzo e al ketchup, si fa passare per "riqualificazione urbana" quello che è un vero scempio (non solitario), che appare tanto più insensato se si pensa al numero di tutti gli appartamenti invenduti nel territorio.
 
Questo film horror finirà o consentiremo di sacrificare altre zone del Comune in nome del profitto di alcuni? L'unico parco verde degno di questo nome, Villa Guglielmi, lo preserveremo migliorandolo e magari ampliandolo, oppure, come sembra, consentiremo che altro cemento vicino gli venga costruito? E le magnifiche campagne del Nord del Comune? Gliele vogliamo far divorare fino a che non ne avranno consumato anche l'ultimo mq di terreno o cominceremo a dire no? A quando poi un ulteriore centro commerciale, magari sul mare? I terreni saranno anche dei privati ma stanno su un pianeta che è di tutti!
 
Lettera inviata da: Alfonso I.
 
Invia la tua lettera a: info@fiumicino-online.it
 
 
 
 
Vota questo articolo
(8 Voti)
Pubblicato in Lettere
Etichettato sotto