Fiumicino, stiamo affogando in un mare di cemento!

Mercoledì, 13 Luglio 2022 21:58

Autore: Fiumicino-Online

Siamo davvero così pronti a prenderci la responsabilità di lasciare annegare la nostra terra, i nostri cari e noi stessi

Noi, gente di mare, e di fiume, abituati all'odore del pesce sulla banchina mentre aspettiamo i pescatori di ritorno dalla giornata di lavoro, abituati alle passeggiate sul molo la domenica mattina, prima del pranzo dai nonni e dopo la colazione al bar, abituati alla "parte dillà" e quella "di qua" che poi dipendono da dove vivi.
 
Noi, gente di mare, che da giugno a settembre lasciamo i nostri figli liberi di giocare, tra le vie, nelle piazzette, nei cortili delle chiese durante le serate di festa, e per farli stancare un pò li mandiamo ai centri estivi, in spiaggia ma anche in campagna.
 
Noi, gente di mare, che questo mare lo vediamo sempre un pò più affollato e sempre un pò meno pulito.
 
Noi, che celebriamo il Colosseo, ma rifiatiamo solo superato il cavalcavia dell'aeroporto, desiderosi di tornare a casa per poter respirare un pò!
 
Noi, che il comune nuovo e "le vele", ci sembrano già troppo all'avanguardia per essere gente che per una vita si è divisa tra il mercato del sabato e i "cancelli rossi".
 
Noi, che faranno anche 40° ma il nostro fedele amico deve uscire a fare i bisogni, e allora ci affrettiamo a raggiungere il parchetto più vicino, per trovare un pò di fresco, qualche chiacchiera, e nel frattempo anche fido fa amicizia, così stasera entrambi ci sentiremo meno soli.
 
Noi, che quando arriva nonna da Roma è una festa! Ci porterà di sicuro al parco, ci comprerà un gelato, giocherà con noi a campana, poi però guai a sporcare di erba i pantaloni nuovi!
 
Noi, che con la barchetta attraccata lungo il fiume, portiamo la famiglia a fare il bagno a largo e da lontano questa Fiumicino ci sembra quasi romantica.
 
Noi che se continueremo a far finta di niente, potremo ripensare a tutto questo come ad un lontano ricordo: aumentano le costruzioni, le case, i parcheggi, i negozi, e con loro il "benessere", le comodità, ma siamo sicuri che sia questo il vero benessere?!
 
Siamo sicuri di voler lasciare i nostri figli correre su un tappeto di cemento, negare loro la sensazione dell'erba bagnata sotto i piedi, di raccogliere un fiore per la fidanzatina di cui si sono appena innamorati, di sporcarsi anche, sbucciarsi un ginocchio, ma felici e liberi come non sarebbe altrimenti!
 
Siamo veramente sicuri di voler continuare a vedere "nuove costruzioni in pronta consegna" che di nuovo, e di pronto, alla fine hanno ben poco?
 
E infine, siamo davvero così pronti a prenderci la responsabilità di lasciare annegare la nostra terra, i nostri cari, noi stessi, sotto un mare di cemento?
 
Lettera inviata da: Angelo E.
 
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