Chiusura della struttura residenziale per disabili "Casa di Daniele"

Lunedì, 05 Settembre 2022 12:41

Autore: Fiumicino-Online

Chiediamo un incontro con il Sindaco al fine di chiarire definitivamente la questione

In relazione alla chiusura della struttura residenziale per disabili "Casa di Daniele" vogliamo innanzitutto chiarire che siamo stati in silenzio fino ad oggi per "rispetto istituzionale". C'era ed è ancora in corso un dibattito politico molto aspro e come ente gestore di servizi socio assistenziali direttamente coinvolto abbiamo preferito restare in silenzio.
 
Oggi che la struttura chiude, dopo 8 anni, tuttavia abbiamo il dovere anche per rispetto degli utenti e delle loro famiglie di far sentire la nostra voce in maniera netta e precisa, al di fuori di un chiacchiericcio di cattivo gusto che purtroppo ci ha riguardato (ci saremmo arricchiti con la gestione della Casa Famiglia, avremmo operato in una struttura igienicamente non idonea, il nostro personale avrebbe trattato male gli utenti e molto altro) e che non siamo più disposti a tollerare. Francamente in una situazione del genere la nostra Cooperativa non si è mai trovata in più di 30 anni di attività.
 
Nessun intento polemico in quanto appresso si dirà ma alcune versioni dei fatti accaduti sono oggettivamente false e lesive della nostra immagine, crediamo inoltre che gli utenti e le loro famiglie non siano stati garantiti a sufficienza in questo importante cambiamento del proprio percorso di vita.
 
Prima di entrare nello specifico vorremmo fare al Comune di Fiumicino una semplice domanda che ci ha assillato durante il periodo estivo: PERCHE'?
 
La casa Famiglia è andata avanti per 8 anni (anche dopo il decesso dell'utente su cui si era "costruita" la stessa è stato inserito il fratello oggettivamente non più assistibile dai genitori) senza nessun problema, senza nessun rilievo da parte degli uffici del Comune, senza nessuna relazione a noi inviata la quale accennasse minimamente a problematiche relative a tutti e tre gli utenti in carico. Ci sono state inaugurazioni e feste cui hanno partecipato vari politici ed allora non c'era nessun problema. PERCHE' OGGI NON VA PIU'BENE?
 
La risposta che sembra dare il Comune è sconcertante: va chiusa perché non ci sono più utenti tranne uno.
 
Questi gli utenti e perché non vi sarebbero più:
 
- Il fratello dell'utente R.R. ci ha comunicato di essere stato convocato dagli uffici, non sappiamo bene se dalla Asl o dal Comune o tutti e due, senza informare la Cooperativa, e gli sarebbe stato detto che la struttura residenziale avrebbe chiuso a fine luglio e che vi era un posto in un'altra residenza e che doveva però sbrigarsi ad occupare il posto vacante.
 
L'inizio dello smantellamento.
 
Non si comprende quale siano le motivazioni sottese allo spostamento dell'utente in un'altra struttura, sfavorendo di fatto la nostra Cooperativa.
 
Le modalità appaiono poi sconcertanti: neppure il tempo che gli utenti e gli operatori si salutassero. Per tacere della mancata valutazione dell'impatto del cambiamento, così repentino per l'utente che avrebbe dovuto svolgersi con il personale della Cooperativa. Ad oggi nessuna comunicazione alla Cooperativa del trasferimento dell'utente in un'altra struttura.
 
- Per la sorella dell'utente G. Q. stesso iter con la differenza che non essendoci posto in altre strutture l'utente è dovuto tornare a casa.
 
Esponenti del Comune affermano che per quanto riguarda "Il ragazzo proveniente dalla ASL Roma 1 Contattati i familiari e messi a conoscenza dell'imminente scadenza dei finanziamenti comunali questi ultimi si sono resi disponibili ad accogliere il loro familiare, avendo oltretutto a disposizione una sua casa di proprietà vicinissima a quella della sorella".
 
Eppure gli uffici del Comune dovrebbero conoscere la storia clinica e le patologie dell'utente in questione e dovrebbero sapere i rischi gravissimi cui l'utente va incontro nel caso di un suo ritorno nel quartiere di provenienza. I familiari dell'utente hanno sostanzialmente pregato il Comune di non dimettere il ragazzo con una comunicazione scritta. Altro che 'resi disponibili': sono disperati.
 
- Per l'utente M. P. gli Uffici oggi fanno finta di ignorare ciò che dovrebbero sapere e che effettivamente sanno: M. P. non ha mai vissuto bene l'ingresso nella Casa Famiglia per motivazioni che nulla hanno a vedere con il  lavoro della Cooperativa.
 
Si evince da quanto sopra che gli utenti della Casa Famiglia non ci sono più perché gli Uffici hanno deciso di svuotare la stessa.
 
Ma ancor più grave il fatto che gli Uffici in questione abbiano considerato chiusa definitivamente la struttura dal mese di luglio (scadenza dell'affidamento del Servizio) senza mandare alla Cooperativa anche informalmente alcun tipo di comunicazione fino a togliere l'autorizzazione al funzionamento della struttura invocando un contratto di comodato che sarebbe scaduto dove invece era ed è previsto un preavviso di ben tre mesi.
 
Ricordiamo che il comodato d'uso gratuito della porzione di immobile destinato a Casa Famiglia è una scrittura privata, appunto, tra la Cooperativa e i coniugi Placentino, il ruolo del Comune è solo quello della verifica del titolo di possesso propedeutico all'autorizzazione della Casa Famiglia stessa.
 
Gli Uffici hanno interloquito con i familiari degli utenti e in alcuni casi con gli utenti stessi ad insaputa della Cooperativa senza neppure permettere agli operatori di svolgere il lavoro tecnico relativo al distacco insieme a loro. Tale comportamento oltre ad essere a dir poco non collaborativo nei confronti della Cooperativa è sintomo di un mancato riconoscimento del diritto degli utenti e del dovere del personale operativo ad affrontare, dopo anni di convivenza, tra gli utenti e tra utenti ed operatori, il giusto percorso clinico per elaborare il distacco e quanto meno limitare i danni dello stesso.
 
Solo dopo aver sollevato tale ultima questione nel corso di un incontro con l'Assessore Colonna ed il dott. Sbrega si è chiesto che ci fosse, a fronte di tanti anni di convivenza, un prolungamento dell'affidamento del servizio fino al 31 Dicembre al fine di svolgere il lavoro sopra descritto. Questa è stata la nostra unica richiesta.
 
E' noto come sia andata.
 
Chiediamo comunque un incontro con il Sindaco del Comune di Fiumicino, cui rinnoviamo la nostra fiducia e stima, al fine di chiarire definitivamente le questioni sopra poste.
 
Lettera inviata da: Dott. Fabio Micaroni, Presidente Al Parco Società Cooperativa Sociale
 
Invia la tua lettera a: info@fiumicino-online.it
 
 
 
 
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