"Terme di Matidia" domenica 27 gennaio la prima giornata per la mobilitazione lanciata dall'associazione "LaboraStoria"

Giovedì, 10 Gennaio 2019 17:23

Autore: Matteo Fasano

L'invito ai partecipanti volontari è di portare guanti, rastrelli e tanta buona volontà per cominciare a ripulire l'area

di Dario Nottola
 
E' in programma per domenica 27 gennaio, alle 10.30, la prima delle quattro giornate per la mobilitazione lanciata dall'associazione LaboraStoria, già da anni  impegnata attivamente sul territorio nella valorizzazione del patrimonio culturale di Fiumicino, con l'obiettivo di "riportare alla luce le terme di Matidia", nella zona di Isola Sacra. I resti archeologici da tempo sono avvolti nel degrado e dalla vegetazione.
 
L'invito - con un appello video dalla pagina facebook di LaboraStoria - ai partecipanti volontari è di portare guanti, rastrelli e tanta buona volontà per cominciare a ripulire l'area.
 
Quattro giornate, sotto forma di flash-mob, programmate nel 2019, per sottrarre l'area al degrado in cui versa e  restituire alla cittadinanza un sito dal forte valore archeologico e storico. Matidia, nipote dell'imperatore Traiano e suocera di Adriano, dalla quale le terme prendono il nome per la vicinanza all'omonimo ponte, morì il 23 dicembre 119. 
 
"Quando ricorrerà l'anniversario della sua morte - afferma LaboraStoria - vorremmo poter di nuovo ammirare questo patrimonio del II secolo. Perciò abbiamo intenzione di adoperarci per bonificare l'area, falci e tagliaerba alla mano, insieme a cittadini, istituzioni e associazioni".
 
I rinvenimenti archeologici, grazie agli scavi negli anni '70, hanno riportato alla luce gran parte dei tesori archeologici dell'Isola Sacra. Dati epigrafici attribuiscono l'edificazione a Matidia (68-119 d.C.) nipote di Traiano e suocera di Adriano. Tra le edificazioni ritrovate emerge proprio il complesso termale, detto di Matidia, che si trova nella zona di via Redipuglia.
 
Tra il 1972 e il 1979, a nord-ovest della Basilica di S. Ippolito, sono stati compiuti degli scavi, in seguito ad uno sbancamento della golena d'argine eseguiti dal Genio Civile. I saggi permisero di individuare tra l'altro i resti di un ponte tra le due sponde della fossa e definire il tracciato della strada per Ostia.
 
 
 
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