Sequestro oleodotto ENI, poche luci e troppe ombre

Domenica, 25 Gennaio 2015 20:23

Autore: Matteo Fasano

Comitato Rifiuti Zero: "Vogliamo contribuire a fare luce su una situazione per troppi anni tenuta nell'ombra"

Il Consiglio Comunale di Fiumicino ha approvato nella seduta del 21 gennaio un OdG che, col parere favorevole delle Amministrazioni di Civitavecchia, Santa Marinella, Cerveteri, Ladispoli e Roma, impegna il Sindaco Montino a promuovere la costituzione di una Commissione Straordinaria composta dai rappresentanti di ciascun comune con il compito di monitorare e vigilare che:
 
- ENI, Raffineria di Roma, Seram relazionino settimanalmente sulle forme di approvvigionamento alternative degli aeromobili in partenza ed in transito dall’Aeroporto Leonardo da Vinci;
- ENI relazioni con cadenza quindicinale lo stato di avanzamento dell’iter necessario all’installazione del nuovo sistema di monitoraggio sulla tratta dell’oleodotto Civitavecchia-Fiumicino e successivamente dei lavori in essere.
 
"L’istituzione di un coordinamento dei sindaci di questo territorio l’avevamo auspicata e richiesta dai tempi della battaglia contro la costruzione dell’inceneritore a Pizzo del Prete - lo dichiara il Comitato Rifiuti Zero nFiumicino -  convinti che la difesa e la tutela dell’ambiente in cui tutti noi viviamo necessiti di scelte ed interventi complessivi che non possono limitarsi al confine geografico fra un comune e l’altro. La centrale a carbone di Civitavecchia, le discariche di Malagrotta e di Cupinoro, l’aeroporto di Fiumicino, l’inceneritore di Ponte Malnome, gli oleodotti di ENI, i due biogas di Benetton, l’impianto AMA di Maccarese, tanto per citare alcune fonti certe di inquinamento, sono un problema di tutti e le scelte politiche ed amministrative di ciascun comune dovrebbero essere compatibili ad un condiviso piano di difesa ambientale. ENI è un colosso industriale con attività ed interessi in tutto il mondo e che gestisce in Italia oltre 1500 km di oleodotti dove scorrono sostanze pericolose, altamente inquinanti, tossiche per la natura e per la nostra salute. In molti pensavamo fossero impianti ipercontrollati e protetti. Non è così, in queste ultime settimane abbiamo scoperto che gli incidenti, anche gravissimi, si verificano con frequenza. Solo negli ultimi due anni ENI stessa in Consiglio Comunale ha dichiarato di aver subito circa 100 effrazioni di cui almeno 15 sull’oleodotto Civitavecchia-Pantano: il 15% di incidenti ed i relativi sversamenti hanno quindi inquinato la nostra campagna. Il recente disastro ambientale ha portato alla luce eventi di cui ignoravamo l’esistenza e sui quali nessuno degli Enti per legge chiamati al controllo ci risulta sia intervenuto. I responsabili ENI presenti in Consiglio hanno dichiarato che l’installazione dei nuovi sistemi di sicurezza interesseranno solo la tratta di oleodotto Pantano-Seram e che tale tratta potrebbe sostituire definitivamente quella Civitavecchia-Fiumicino. Cosa significa questo? Che la messa in sicurezza costerebbe troppo? Che forse quell’oleodotto, dopo cinquant’anni di attività ha problemi diversi da quelli derivanti dalle effrazioni? Chi può dirci quale inquinamento hanno provocato le fuoriuscite di kerosene verificatesi negli anni passati, quali i danni attuali e quali quelli che potranno emergere in futuro, quale l'efficacia delle azioni di bonifica messe in atto? Mentre ENI continua a dichiararsi parte lesa perché subisce un danno economico derivante dalle effrazioni, noi continuiamo a sostenere che l’unica vera parte lesa siamo noi cittadini e l’ambiente in cui viviamo. Per questo il 10 febbraio prossimo saremo presenti in Conferenza dei Servizi con le nostre osservazioni al Piano di Caratterizzazione di ENI, vogliamo - conclude il Comitato Rifiuti Zero Fiumicino - contribuire a fare luce su una situazione per troppi anni tenuta nell'ombra".
 
 
 
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Pubblicato in Cronaca