Le vostre lettere, Roberto "Dopo aver acquistato casa la brutta sorpresa"

Giovedì, 23 Giugno 2016 11:51

Autore: Matteo Fasano

Inquinamento acustico causato dall'autolavaggio automatizzato e scarico rifiuti non autorizzato nella notte

di Gianluca Zanella
 

Dopo la segnalazione di un nostro lettore, siamo andati a trovarlo a casa sua, in via Foce Micina 14; Roberto abita sul lato nord di una palazzina di recente costruzione. Ha acquistato casa a Marzo 2015, credendo di aver finalmente trovato il luogo adatto per la sua famiglia. Come uno scherzo del destino, la brutta sorpresa è arrivata circa un mese dopo il trasferimento, ad aprile 2015, quando l’autolavaggio che si trova sotto il palazzo ha istallato nel piazzale di sua competenza un tunnel per il lavaggio automatizzato.

"Quando ho comprato casa – dice Roberto – l’autolavaggio era manuale, al massimo utilizzavano una lancia. Se avessi saputo che di lì a poco avrebbero istallato questo macchinario, di certo non mi sarei trasferito qui".

E in effetti il problema c’è e siamo andati sul posto alle 8.30 di mattina per rendercene conto: il rumore prodotto dal tunnel è continuo e insopportabile. "Non siamo padroni di poter passare una serata sul balcone - ribadisce Roberto - a volte l’impianto rimane in attività dalle 7.00 del mattino alle 23.00".
 
Dando un’occhiata sommaria, ci si accorge che la struttura è del tutto priva dei più elementari sistemi di isolamento acustico: la tettoia è posta solamente a protezione delle intemperie, così come il plexiglass che copre i lati del tunnel. Come se non bastasse, a pochi metri c’è anche un compressore, che quando parte arriva quasi a coprire il frastuono del tunnel di lavaggio. "Abbiamo fatto un esposto, l’abbiamo firmato in sei. Una ragazza che abitava al primo piano se n’è dovuta andare, quando tirava vento di tramontana le entrava l’acqua in casa".
 
Chiediamo se l’esposto ha avuto qualche riscontro: "Nessuno – ci risponde Roberto – e non solo, a settembre 2015 abbiamo interpellato l’Arpa della Regione Lazio per fare un monitoraggio dell’inquinamento acustico. Stiamo ancora aspettando i risultati".
 
Come se poi non fosse abbastanza il problema acustico, Roberto ci fa notare che la zona nord dove affaccia il suo balcone (dalla parte opposto di via Foce Micina) sembra una terra abbandonata. "Spesso, di notte, vengono dei furgoni a scaricare immondizia. Li ho anche fotografati (vedi foto pubblicata). Non c’è illuminazione, è un luogo pericoloso. Il mese scorso, i gestori dell’autolavaggio hanno aperto un cantiere qui sotto per la creazione di tombini che non hanno uno scarico. Non c’era alcuna segnalazione dei lavori in corso e non venivano rispettati i più elementari parametri di sicurezza. Mi chiedo se sia stato fatto tutto a norma".
 
Ce lo chiediamo anche noi. Com’è possibile che a un privato sia concessa tanta libertà di azione, a danno degli inquilini dei palazzi circostanti? Il dialogo con queste persone è, ovviamente, impossibile. "Una volta interpellati ci hanno risposto 'Siamo qui da prima di voi, non rompete i ....' ”.
 

A questo punto siamo curiosi di capire se esiste o no una soluzione, se Roberto e gli altri inquilini devono mettersi l’anima in pace o se c’è la possibilità di giungere a un giusto compromesso, come provvedere all’isolamento acustico del tunnel di lavaggio.
 

Abbiamo interpellato il comando della Polizia Locale e abbiamo parlato con il comandante, dott. Giuseppe Galli: "La situazione è già da un anno attenzionata – ha dichiarato – manca solamente l’ultimo passaggio, cioè informare gli inquilini dello stabile dell’esito dell’esame acustico effettuato dall’Arpa, che ci è pervenuto da pochissimi giorni".

Restiamo quindi in attesa dell’esito di questi esami tenendo sotto controllo la situazione.
 
 
 
 
 
 
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