Lavoro: sempre più alto il numero dei disoccupati

Sabato, 27 Febbraio 2016 17:47

Autore: Matteo Fasano

Calicchio: "L'emergenza lavoro rischia di diventare una vera e propria bomba ad orologeria"

Emergenza lavoro, dai giovani ai cinquantenni non si salva più nessuno. Un giorno sono i ventenni, quello dopo gli “over 50”. Anzi no, la priorità sono gli esodati. Sembra davvero difficile riuscire a capire quale sia la vera emergenza lavoro. E se i numeri dell’Istat danno ragione ai giovani fino ai 30 anni, dall’altra parte arriva il Censis a difendere gli “over 50”. Ma chiediamo all'Assessore Paolo Calicchio quale è il suo pensiero su questa triste realtà molto presente sul nostro territorio.

"Tra i temi di grandissima attualità che coinvolgono l'assessorato a me affidato è in evidenza quello del lavoro e della sua difficoltà a reperirlo - ha dichiarato l'Assessore ai Servizi Sociali del comune di Fiumicino - sia come primo impiego per i ragazzi, sia per chi lo ha perso in età avanzata. Inutile dire che se, da una parte, per i giovani, spesso, il problema sta tutto nella loro non autonomia economica nei confronti di una famiglia di provenienza, che rappresenta una protezione sociale importante, dall'altra la perdita del lavoro per capifamiglia e per giovani coppie, con figli, spesso è un dramma dai risvolti importanti: disgregazione della coppia, perdita del bene primario come la casa ( sia essa in affitto o con mutuo a carico), perdita della genitorialità, depressione e problemi esistenziali gravi, illegalità".
 
Per quanto riguarda questa triste emergenza nel nostro territorio, cosa può fare l'ente locale?
Dal punto di vista legislativo purtroppo nulla - sostiene Calicchio - le deleghe sulle politiche del lavoro non afferiscono agli enti locali. Altri livelli, quello regionale e nazionale soprattutto, sono deputati alle soluzioni di questo genere di problemi. Eppure penso sia necessaria una grande iniziativa e uno sforzo maggiore anche da parte dell'ente locale che deve provare comunque a fare qualcosa. Per questo, a breve, proporrò al sindaco, dopo aver preventivamente trovato un accordo con l'assessore  alle attività produttive, il delegato al lavoro e il presidente della commissione sociale e attività produttive, una iniziativa di sensibilizzazione dell'imprenditoria locale, che coinvolga aziende dalla più piccola, alla più grande, al fine di aprire un canale di dialogo preferenziale che mi auspico possa portare alla collocazione di alcune delle centinaia di persone che si rivolgono ai servizi sociali per un aiuto sulla ricerca di un impiego".
 
Quali sono le persone che si rivolgono al servizio sociale per ottenere un supporto?
"Ai servizi sociali si rivolgono, per lo più, persone che hanno un basso grado di specializzazione e poca cultura scolastica, e dunque difficilmente ricollocabili, se non in specifici settori di manovalanza; ma molte sono le aziende che quotidianamente si avvalgono di questa tipologia di figure professionali. Noi viviamo in un territorio a forte vocazione turistica, con un forte accento sulla ristorazione. Possibile che in un anno nessuna delle aziende del territorio abbia avuto bisogno di un autista? Di un facchino? Di un cameriere, di un lavapiatti, di un magazziniere, un banchista o una semplice unità per le pulizie? Molte persone aspettano, tramite servizi sociali, di poter essere contattate e magari scelte per i lavori più disparati, senza disdegno alcuno verso lavori considerati 'umili'. Persone che non hanno nessun desiderio di essere un peso per la collettività e ancora abili a attività manuali e non. Per non parlare anche dell'integrazione nei confronti dei disabili. Insomma - conclude l'Assessore ai Servizi Sociali, Paolo Calicchio - tutto un mondo di soluzioni che potrebbero essere istituzionalizzate in un contesto di crisi come la nostra in cui veramente l'emergenza lavoro rischia di diventare una vera e propria bomba ad orologeria".
 
Fiumicino Online
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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