di Erica Fasano
Ancora tanta incredulità per la morte della 39enne ritrovata nel canale di bonifica in via Castagnevizza lunedì scorso, appena poche ore dopo dalla disperata denuncia della scomparsa diventata virale sui social. Oggi tra i cittadini di Fiumicino un gran mormorio sulla faccenda.
I COMMENTI AMAREGGIATI di chi non sopporta questo via vai di opinioni nel bar che lei stessa frequentava abitualmente assieme ai suoi amici. “Ho fiducia nelle indagini, ma troppa gente commenta quando non dovrebbe. Il silenzio, solo questo avrebbe voluto!” commenta una donna probabilmente amica della 39enne uccisa. C’è poi chi a Tanina le augura buon viaggio con una poesia su Facebook e chi ricorda il suo sorriso e la sua disponibilità con parole d’affetto. Anche l’Assessore alle Pari Opportunità Anna Maria Anselmi questa sera ha partecipato alla veglia in memoria della 39enne.
LE INDAGINI. Nel frattempo le indagini proseguono senza sosta. La sera stessa del ritrovamento i carabinieri del Gruppo e della Compagnia di Ostia hanno subito condotto il marito in caserma per interrogarlo mentre oggi pomeriggio sono stati effettuati dei controlli nei posti frequentati dalla vittima, uno di questi la palestra di via Federico Martinengo. Le indagini, coordinate dalla Procura di Civitavecchia, farebbero emergere un nuovo sospettato nella lista degli indagati. Sotto indagine anche le ultime conversazioni sui social e le chat nello smartphone della vittima.
Domani, il corpo brutalmente ferito di Tanina, verrà sottoposto ad un esame autoptico che rivelerà ancora più particolari sulle cause del decesso.
CHI ERA TANINA MOMILIA Donna solare, mamma di due figli, amante delle serate karaoke: è tutto quello che sappiamo della vittima di una morte così crudele. Ma chi era veramente Tanina e cosa nascondeva dietro i colori accesi con cui amava truccarsi e quella voglia di vivere per cui tutti la ricordano? Le ipotesi delle persone e le foto estrapolate da un social non bastano certo a raccontare la vita di una donna che non potrà mai più ribellarsi a chi la perseguitava e a chi o cosa le stava rendendo la vita difficile.