Fiumicino. A rischio chiusura il Presidio Veterinario di via delle Ombrine inaugurato nel 2013

Sabato, 19 Maggio 2018 17:32

Autore: Matteo Fasano

Marchesi: "La prospettiva ci terrorizza era questo fino ad oggi il nostro unico punto di riferimento istituzionale"

Gattara. Un termine usato spesso in modo dispregiativo per indicare donne per lo più in età avanzata che nutrono e accudiscono mici randagi. Eppure se non fosse per questi "angeli" silenziosi e instancabili, Fiumicino (come tante altre località italiane) sarebbe invasa da queste bestiole.

Amatissimo membro della famiglia, compagno di coccole e balsamo per l'anima: un gatto è tutto questo e molto altro per l'uomo, recita un recente slogan pubblicitario di una nota ditta di cibo per animali. E solo chi ne ha avuto uno, o anche solo per qualche tempo ha avuto a che fare con un micio, conosce il valore della sua presenza, il suo potere ansiolitico e antistress. Considerato sacro nella civiltà egizia con il termine Mau, tenuto in grande considerazione anche dalla cultura islamica tanto da essere ammesso nelle Moschee, la vita del gatto in stato di randagismo è dura e piena di stenti.
 
Ben lo sanno le "gattare" di Fiumicino che da anni hanno creato colonie feline un pò ovunque per le centinaia e centinaia di gatti che poplano il nostro Comune.
 
"Un fenomeno troppo spesso sottovautato da cittadini e istituzioni - denuncia Maria Marchesi, una delle 'gattare' storiche di Fiumicino - molto spesso si indicano i cani come il grande problema di questo territorio. La piaga del randagismo felino è e resta ancora oggi un fenomeno sommerso - ci spiega la Marchesi, appena rientrata dall'ultima faticosa 'missione'; far operare al femore un gatto da poco investito - facciamo quello che possiamo, ma ormai siamo al collasso. Finora abbiamo fatto tutto da sole. Spesso paghiamo di tasca nostra gli interventi, le sterilizzazioni, cibo e medicine, sostituendoci alle istituzioni completamente assenti".
 
"Tante chiacchiere si fanno - secondo la Marchesi - ma di fatto poco o niente è stato realizzato per affrontare questa situazione. E ora anche la minaccia di chiusura del Presidio Veterinario di via delle Ombrine che secondo i recenti accertamenti non sarebbe risultato a norma. La prospettiva ci terrorizza - afferma Maria Marchesi - era questo fino ad oggi il nostro unico punto di riferimento istituzionale".
 
"Per scongiurare anche questo rischio incombente le volontarie hanno chiesto a breve un incontro con l'attuale Sindaco. Perché - conclude Maria Marchesi - la piaga del randagismo non riguarda solo gli animali. Il loro malessere è il nostro malessere. Il malessere di una intera comunità"

Rosanna Sabella
 
 
 
 
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Pubblicato in Cronaca