Cimitero Palidoro, ritardi nella tumulazione

Mercoledì, 08 Febbraio 2017 14:51

Autore: Matteo Fasano

La salma resta in attesa per più giorni

di Gianluca Zanella
 
La morte di un congiunto è già di per sé una tragedia, ma quando a peggiorare la situazione ci si mette la burocrazia si rischia di sfiorare la farsa. Sono eventualità a cui nessuno vuole pensare, ma pensate a trovarvi nella situazione drammatica di non poter tumulare un vostro caro. È la storia di Tiziana.
 
Tutto comincia nella notte tra sabato e domenica 5 febbraio: suo padre, 60 anni, muore improvvisamente d’infarto. La famiglia si affida a un’agenzia funebre locale che s’incarica di gestire la faccenda e che lunedì 6 febbraio fornisce al Comune di Fiumicino la comunicazione del trapasso. I funerali vengono fissati per mercoledì 8 febbraio, l’inumazione a terra viene programmata nel cimitero di Palidoro, già precedentemente al centro di storie come questa. I problemi sorgono martedì 7: l’agenzia funebre riceve comunicazione dal Comune che non sarà possibile effettuare la sepoltura prima di venerdì, salvo imprevisti. Quali imprevisti? La pioggia.
 
Ebbene, se venerdì dovesse piovere, Tiziana dovrà seppellire suo padre lunedì 13, ben otto giorni dopo il decesso. Al di là dell’assurdità di una cosa del genere, quello che fa più male è l’atteggiamento dei dipendenti comunali: "Mi hanno detto che non si può fare niente. Il cimitero ha carenza di personale e ci sono dei giorni di chiusura da rispettare" è lo sfogo del marito di Tiziana. "I 389,36 euro però li hanno voluti subito!" esclama Tiziana, riferendosi alla tassa dovuta al Comune per l’inumazione.
 
È evidente che qualcosa non funziona a livello gestionale da parte del Comune. Innanzi tutto la comunicazione che la sepoltura non avrebbe avuto luogo è arrivata in modo assolutamente tardivo. Il fatto poi che quest’ultima non possa aver luogo per agenti atmosferici sfiora veramente il ridicolo. Gli uffici preposti si sono dimostrati, in questa occasione, incapaci di dare risposte chiare e di gestire la situazione.

"La bara di mio padre è adesso nella cappella del cimitero insieme a quella di un’altra persona in attesa di sepoltura, vittima della stessa incompetenza – aggiunge Tiziana – inoltre per l’inumazione a terra si usa una bara particolare, che dopo qualche giorno comincia a rilasciare odori e liquidi. È questo il trattamento riservato a un uomo che ha lavorato per tutta una vita?". La risposta è ovvia: no.
 
Al di là di questa triste faccenda, da segnalare il degrado in cui versa la zona del cimitero riservata alle inumazioni in terra: fango, erba alta, sporcizia. La cooperativa sociale che gestisce la manutenzione dovrebbe provvedere quanto prima, mettendo in condizione tutti di andare a trovare i propri congiunti in una situazione degna. Noi di Fiumicino Online ci stringiamo attorno alla famiglia di Tiziana e chiediamo a gran voce che qualcuno dia loro risposte e, soprattutto, comprensione. Quello che chiedono loro è molto semplice: rispetto.
 
 
 
 
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