Inquinamento, monitorati da Goletta Verde 24 punti lungo le coste del Lazio

Giovedì, 08 Agosto 2019 17:03

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Sabbadin: "Il nostro monitoraggio punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi regionali"
di Dario Nottola
 
Sono stati 24 i punti monitorati dai tecnici di Goletta Verde lungo le coste del Lazio e di questi, dieci sono risultati fortemente inquinati mentre due inquinati. Responsabili dell'inquinamento microbiologico, che arriva a mare, i canali e le foci, a causa della cattiva depurazione o della presenza di scarichi illegali.
 
E' questa in sintesi la fotografia scattata lungo le coste dai tecnici di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all'informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane. A parlarne, questa mattina in conferenza stampa, a bordo di Goletta Verde, Anna Tomassetti, presidente del circolo "Le Rondini" di Anzio, Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio e Davide Sabbadin portavoce di Goletta Verde.
 
"La fotografia che ogni anno Goletta Verde scatta in ciascuna regione ha l'obiettivo di restituire un'istantanea utile a evidenziare la presenza di casi cronici nei confronti dei quali evidentemente nulla viene fatto - dichiara Davide Sabbadin, portavoce di Goletta Verde – il nostro monitoraggio non ha la pretesa di sostituirsi ai controlli ufficiali ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi regionali, il più delle volte responsabili delle procedure di infrazione da parte dell'Unione Europea. Quella della scarsa o assente depurazione è diventata ormai un'emergenza che qualche mese fa è costata all'Italia un nuovo deferimento alla Corte di Giustizia. Senza contare che con i soldi impiegati per pagare le multe comminate dalla UE nei confronti del nostro Paese potremmo fare investimenti per potenziare il nostro sistema depurativo attraverso progetti innovativi a difesa della salute del mare e dei cittadini".
 
In provincia di Viterbo, su due punti monitorati uno è risultato "fortemente inquinato" ovvero a Tarquinia, in località Lido di Tarquinia, alla foce del fiume Marta, mentre a Montalto di Castro, in località Montalto Marina, la foce del fiume Flora, è risultata "entro i limiti". 
 
Nella provincia di Roma sono stati dieci i punti campionati, di cui sette "fortemente inquinati": a Marina di Cerveteri, al Fosso Zambra; a Fregene, in località lungomare di Ponente, alla foce del Fiume Arrone; a Pomezia, in località Torvaianica, nel mare di fronte alla foce del canale, all'altezza Via Filadelfia (canale Crocetta); a Marina di Ardea, sia alla foce del Rio torto sia alla foce del Fosso Grande; ad Anzio, in località Lido dei Gigli, alla foce del fosso Cavallo Morto - lungomare delle Sterlizie; e a Nettuno, al canale Loricina presso via Matteotti.
 
"Entro i limiti" il giudizio emerso dai campionamenti effettuati a Santa Marinella, in località Santa Severa, sulla spiaggia presso il lungomare Pyrgi, angolo Via Olimpo; a Ladispoli, alla foce Rio Vaccina; a Fiumicino, al canale che delimita a Nord Isola Sacra (Villaggio dei Pescatori); e a Ostia, al canale dei pescatori. 
 
"Metà delle analisi microbiologiche mostrano porzioni di litorale a rischio a causa di fogne non depurate che arrivano al mare - dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio - mettendo in pericolo la qualità dell'acqua, l'ambiente marino e, a volte, la salute dei bagnanti. Nei comuni di Ardea, Nettuno, Tarquinia, Cerveteri e Pomezia vi sono le situazioni peggiori da troppi anni consecutivi, con risultati pessimi delle analisi. A Sperlonga uno scarico a pochi centimetri dagli ombrelloni fa veramente inorridire per la porzione di litorale magnifica messa a rischio; a Minturno negativi i risultati dei due punti di prelievo; a Anzio criticità a Lido dei Gigli, a Fregene alla foce dell'Arrone. A Formia, per la prima volta nella foce del Santa Croce, seppur rimane oltre i limiti, il carico fecale diminuisce ampiamente grazie al lavoro messo in campo dalle autorità locali durante il percorso di costruzione del contratto di Fiume firmato pochi da giorni". 
 
"Chiediamo ai comuni, soprattutto a quelli dove da decenni i risultati sono sempre pessimi - continua Scacchi - di fare azioni concrete per riqualificare il proprio mare, senza prendere questi dati come un voto al proprio litorale, tantomeno alla propria amministrazione. Emergono chiaramente una serie di situazioni diverse: reflui abusivi, depuratori non funzionanti, insufficienti o sotto sequestro, scarichi fognari delle città interne che arrivano a mare e che vanno monitorate. Gli enti locali devono mettere in campo azioni semplici o complicate ma risolute e decise: bisogna risalire i fossi in cerca di abusivismo fognario, bisogna costruire rapporti e intese con i comuni dell'entroterra, si devono analizzare i parametri e le cause scatenanti dell'inquinamento. Troppo poco è stato fatto, soprattutto là dove continuano a esserci microrganismi di origine fecale che arrivano in mare. La costruzione di contratti di Fiume può essere molto importante e risolutiva per tanti di questi luoghi perché aggrega comuni, associazioni, enti parco, privati e aziende con l'obiettivo di riqualificare l'ambiente fluviale tutelando la biodiversità. Noi siamo a disposizione di tutti per generare questi processi, con l'obiettivo unico di migliorare l'ambiente e il mare del Lazio".
 
MONITORAGGIO SCIENTIFICO I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dai tecnici di Legambiente che anticipano il viaggio dell'imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell'analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell'acqua, PH, conducibilità / salinità). Le analisi chimico-fisiche vengono effettuate direttamente in situ con l'ausilio di strumentazione da campo. Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.
 
LEGENDA Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente: INQUINATO = Enterococchi intestinali >200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >500 UFC/100ml. FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali >400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >1000 UFC/100ml.
 
 
 
 
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