Fiumicino,“Settimana Rossa”: dopo il corteo, non finiscono le iniziative contro la violenza di genere

Lunedì, 29 Novembre 2021 22:04

Autore: Erica Fasano

Un problema culturale che va approfondito partendo dalle scuole

Si è conclusa domenica 28 novembre, la Settimana Rossa organizzata a Fiumicino dalle associazioni "TutteXUna Aps" e "Nate dalla Luna". Sette giorni di iniziative patrocinate dal Comune di Fiumicino e con il supporto di tanti volontari e volontarie per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere.

Domenica, nonostante il maltempo previsto per l’ultimo weekend di novembre, un inaspettato spiraglio di sole ha accompagnato la manifestazione finale lungo le vie principali di Fiumicino.

Decine di persone con la mascherina rossa e il passo deciso hanno preso parte al corteo partito dalla sede comunale su via Portuense, che ha attraversato, grazie anche al supporto della Polizia Locale, le strade più trafficate della città. La passeggiata a cui hanno preso parte anche l’assessora alle Pari Opportunità Anna Maria Anselmi e la consigliera Barbara Bonanni, si è conclusa al chiostro di Villa Guglielmi intorno alle 16. Ad attendere il corteo, una fila di scarpe rosse accanto alla panchina simbolo della “SettimanaRossa” e una toccante mostra fotografica “una vita in bianco e nero” con i volti e i nomi di donne vittime di femminicidio. Presente anche la giovanissima attrice Chiara Bono della scuola MTDA- Music, Theater & Dance Academy Fiumicino che ha interpretato di recente il ruolo di Yara Gambirasio nell’omonimo film.


UN CORTEO SILENZIOSO CON UN MESSAGGIO BEN PIU’ FORTE

“Abbiamo camminato nel silenzio e come persone qualunque tra le strade, proprio per far capire che molto spesso è così che il fenomeno della violenza si propaga tra famiglie apparentemente “normali”, tra persone qualunque e che quindi non sempre hanno segni visibili”, ha commentato la dott.ssa Sara Bettacchini, ostetrica e presidentessa dell’Associazione Culturale “Nate dalla Luna” di Fiumicino, tra le organizzatrici della “settimana rossa.”

“C’è stata una risposta importante, sia da parte dell’amministrazione e di altre realtà associative e non solo – sottolinea - che hanno contribuito con vari mezzi a questa iniziativa, sia da parte dei professionisti coinvolti e tutto questo ci fa davvero ben sperare anche se il lavoro è ancora tanto. Perché non è importante soltanto contrastare così come commemorare le vittime, ma bisogna fare qualcosa di concreto per aiutare chi è ancora in vita e garantire che questo non accada.”

“Siamo soddisfatte sia per la riuscita di quest’anno – ha concluso la presidentessa di “Nate dalla Luna” - perché i numeri sono stati tanti ma questo dimostra che comunque il bisogno c’è ed è reale e che l’impegno non sarà soltanto di continuare quello che abbiamo fatto con le accoglienze ma di andare oltre, ad arginare il problema su strumenti preventivi”.

NECESSARIO CREARE UNA CULTURA DEL RISPETTO

“Continueremo sicuramente a lavorare per quanto riguarda il contrasto alla violenza di genere e dunque lavorare su la presa in carico di donne nella fase acuta del momento di violenza, però il nostro obiettivo a lungo raggio invece è quello di creare una cultura del rispetto perché, come sappiamo, la violenza è un problema culturale cioè che ha radici profondamente intrise nella nostra cultura - dichiara Debora Peruzzi, psicologa sessuologa, referente dei professionisti sanitari, uno staff di psicologi e terapeuti che prendono in carico le donne che contattano l’associazione TutteXUna - Per cui, se riuscissimo ad educare a un tipo di relazione differente che non si basi sul contrasto e sulla sopraffazione e sul rispetto dell’altra persona, probabilmente si arriverebbe a contrastare e a vedere sempre di meno queste dinamiche. Sappiamo benissimo di essere una piccolissima realtà, ma da qualche parte bisognerà iniziare.”

TutteXuna esiste da un anno e 4 mesi, luglio 2020, e in questo periodo abbiamo fatto più di 25 accoglienze, il che significa che le donne che si rivolgono a noi iniziano un percorso, vengono affidate ed accompagnate da psicologhe e psicoterapeute, e fanno un percorso che inizialmente è gratuito poi, se hanno necessità, lo fanno con prezzi calmierati e vengono accompagnate in questo progetto che ha oltre l’intento di arginare la crisi del momento ma quello di creare uno spazio di riflessione per le donne che possano in qualche modo immaginarsi emancipate dalla relazione violenta e quindi lavorare anche per questo”.

L’ASSOCIAZIONE TUTTEXUNA E QUALCHE SPOILER PER LE FUTURE INIZIATIVE

“Ricordo che TutteXUna ha un numero emergenza attivo h24, oltre alla possibilità di contattarci attraverso altri diversi canali social (tra Facebook, WhatsApp e Telegram)”, riferisce la presidentessa dell’associazione “TutteXUna Aps” Antonella Mazzarese. “Noi prendiamo la telefonata in carico e cerchiamo di capire il problema. Dopo di che prendiamo appuntamento in un percorso “invisibile” per accoglierle ed orientare la donna verso un percorso psicologico o legale. Se necessario, la mettiamo in contatto con le forze dell’ordine.”

“Per quanto riguarda gli eventi futuri, anticipo già che abbiamo in cantiere un progetto che darà uno strumento in più al percorso psicologico delle utenti grazie alla terapia assistita con gli animali e l’ortoterapia – dichiara la presidentessa di "TutteXUna Aps" – e poi abbiamo un altro importante programma pensato per reinserire le donne nel mondo del lavoro”

SOLAMENTE A GIUGNO, 52 DONNE AIUTATE DAI CENTRI ANTIVIOLENZA A FIUMICINO

“A Fiumicino, solamente a giugno 2021, eravamo oltre i 52 colloqui effettuati - commenta Anna Maria Anselmi, assessora alle Pari Opportunità - 52 donne sono tante, anche se non tutte sono del nostro territorio. E poi abbiamo 6 donne nella casa rifugio, che sono state sottratte alle loro storie di violenza, spesso molto pesanti. Perciò sono contenta che abbiamo potuto dare questa ulteriore risposta a questa necessità che dà il senso di quanto poi l’amministrazione sia sensibile a questo fenomeno”.

“Anche se credo che manca ancora il terzo istitutoprosegue - ovvero il centro nucleo di studio e di cura degli uomini maltrattanti, perché se non cerchiamo di curare, prevenire anche ai primi accenni, allora forse avremmo completato il quadro. Perché ci vuole educazione e prevenzione altrimenti andremo soltanto a curare i sintomi.”

“Un percorso spiega Anselmi - che deve iniziare dalle scuole, dalle famiglie. Ad esempio abbiamo da poco fatto un seminario alla Casa della Partecipazione coinvolgendo i giovani dei terzi anni e facendoli riflettere su tutte le forme di violenza, anche quella più subliminale e devo dire che alcuni giovani non riuscivano nemmeno a capire le discriminazioni più sottili. Bisogna agire soprattutto sui giovani e sulle famiglie.”

La prossima settimana – conclude l’assessora Anselmi - ci sarà un’altra iniziativa alla Casa della Partecipazione, l’evento “Farfalle”, dedicato al tema. Inoltre stiamo studiando tante altre iniziative per il prossimo anno per andare avanti difendendo i nostri due punti cardine che sono il Centro Antiviolenza e la Casa Rifugio, ma anche portando avanti eventi all’interno delle scuole del territorio”.


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Pubblicato in Cronaca