Autismo, il miracolo di Eliseo

Venerdì, 28 Febbraio 2020 11:17

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Il ragazzo argentino di 18 anni da 3 anni gioca stabilmente in una squadra di pallanuoto
di Dario Nottola 
 
Una bella storia di tenacia arriva da Ostia. Eliseo è un ragazzo argentino di 18 anni. Ha un sindrome dello spettro autistico e ha trovato un modo speciale per esprimersi. Gioca stabilmente da tre anni in una squadra di pallanuoto e partecipa ad un campionato vero e proprio. 
 
Il suo è un vissuto difficile ma anche di forza e passione, portata alla luce dall’Anffas (associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) di Ostia che segue Eliseo e suo fratello Leandro, che ha 20 anni, anche lui con una sindrome dello spettro autistico, da quando erano piccolini. Grazie al lavoro della famiglie e dell’Anffas hanno fatto grandi passi da gigante. Oggi viaggiano, fanno attività e sport. 
 
"Siamo arrivati in Italia nel 2003 - spiegano papà Gabriel e mamma Nancy - sapevamo che qualcosa non andava ma in Argentina ci dicevano di stare tranquilli. In Italia invece dopo diverse visite specialistiche è arrivata per entrambi la diagnosi. All’inizio eravamo spaesati ma ci siamo sempre rimboccati le maniche".
 
Eliseo invece ormai da 3 anni gioca in una squadra di pallanuoto.
 
"In 3 anni c’è stata una grande evoluzione anche tecnica - spiega Mauro Baronciani, allenatore di Eliseo - all’inizio era estraneo al gioco; oggi invece gioca stabilmente in squadra, passa la palla al compagno meglio piazzato, segue regole e strategie. Il merito? Di tutti: la squadra l’ha accolto benissimo, dietro ha una famiglia splendida. Siamo una famiglia. Gli ultimi 2 compleanni li abbiamo festeggiati qui". 
 
Anche i compagni sono entusiasti: "Si impegna, non manca mai agli allenamenti, ha una grande passione e un potenziale enorme".
 
"Un aspetto che accomuna le varie forme di autismo - afferma il professor Andrea Fontana, referente dei progetti psicoeducativi giovani e adulti di Anffas Ostia - è la difficoltà a relazionarsi e seguire regole sociali complesse come quelle della pallanuoto. Il fatto che passi palla, rispetti le strategie di squadra e si relazioni con gli altri compagni è un risultato straordinario. Il lavoro svolto in sinergia con la famiglia ha dato i suoi frutti. Questi ragazzi, se si lavora in maniera intensiva, coordinata e coerente possono dare tanto e acquisire delle abilità cognitive e relazionali fondamentali. La sfida ora sarà generalizzarle anche ad altri contesti".
 
 
 
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