Rimozione Maxi Manifesto a Roma : PROVITA "faremo ricorso"

Lunedì, 09 Aprile 2018 19:03

Autore: Erica Fasano

« E' stata una vera e propria violazione della libertà di espressione»
 
E' ancora polemica per la rimozione il maxi manifesto a Roma affisso legalmente nella capitale dalla Onlus ProVita, dopo nemmeno tre giorni dall'esposizione pubblica. Ancora una volta, l’Amministrazione Raggi ha dimostrato di non rispettare la libertà di espressione e di pensiero (diritti garantiti dalla Costituzione) e con il pretesto di affermare che la gigantografia sarebbe una «violazione dei diritti civili», in realtà si è piegata
al «politicamente corretto» e all’ideologia.
ProVita giudica gravissima la decisione di strappare un’immagine per nulla offensiva, che aveva il solo «torto» di scuotere le coscienze ricordando a Roma, all’Italia e a tutto il mondo che l’interruzione volontaria della gravidanza (Ivg) sopprime un essere vivente. 
Nessuna comunicazione è arrivata dal Comune di Roma a ProVita e la rimozione del manifesto dall’edificio (in via Gregorio VII, 58) è stata eseguita dalla società che gestisce lo spazio dell’affissione, temendo sanzioni e possibile revoca della concessione. Tante le critiche ma anche tantissimi i messaggi di appoggio e solidarietà all’iniziativa di ProVita sono stati fatti, sui media e sui social. L’idea era giudicata «giusta», quel bimbo di 11 mesi parlava davvero attraverso la gigantografia.

NON FINISCE QUA
Per la onlus, «La questione non finisce qui: faremo ricorso amministrativo contro l'ordine ingiusto del Comune e la campagna di ProVita per la difesa dei bambini nel grembo delle mamme e della salute delle donne, contro l'aborto, si intensificherà, in particolare nel mese di maggio .... anzi, il bambino di 11 settimane tornerà», fa sapere il direttivo di ProVita.
Lo rende noto l’ufficio stampa di ProVita Onlus.
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