Il controverso caso dei libri di arte contemporanea nelle scuole: dopo la bufera mediatica cosa rimane?

Sabato, 24 Aprile 2021 20:29

Autore: Erica Fasano

Una riflessione pacifica oltre ogni polemica.


Il caso dei libri di arte contemporanea, finiti per sbaglio in alcune scuole del Comune di Fiumicino, ha fatto indignare e discutere un’intera comunità (leggi qui). L’errore è grave ed evidente, le opere raffigurate nei volumi incriminati non erano chiaramente adatte a un pubblico così giovane e sensibile. 


Ad ammetterlo poco dopo in una nota stampa, anche la Fondazione Benetton stessa (leggi qui), che nei prossimi giorni provvederà al ritiro immediato delle copie. E tra gli interventi e le denunce dal mondo della politica e il giusto sdegno di chi ha visionato le immagini circolate sul web, il giorno dopo la bufera è sempre interessante osservare con lucidità quel che rimane di un caso mediatico così rumoroso.


Il timore più alto rimane per le iniziative culturali del progetto “Navigare il Territorio”, che da 6 anni contribuisce a far rivivere in maniera strutturata i Porti di Claudio e Traiano coinvolgendo le scuole e i ragazzi del Comune. Un lavoro, come anche quest’ultima iniziativa dedicata a Gianni Rodari (leggi qui), che porta con sé nomi e volti di persone. Un lavoro che ora, dopo la polemica, seppur giustificata nel suo contesto, rischia di non trovare più spazio sul territorio. E, a pagarne il prezzo, sarebbe l’intera comunità.


Un’altra osservazione interessante, che arriva dopo la giornata “di fuoco”, è sicuramente la reazione suscitata che tali immagini, sessualmente esplicite e sicuramente non adatte ai più piccoli. Distribuirle in una scuola d’infanzia è impensabile e su questo punto non c’è giustificazione che tenga. Tuttavia decontestualizzare un’opera d’arte contemporanea, in questo caso erotica, dai toni forti e provocatori, e screditarne il valore intrinseco anche solo utilizzando definizioni negative è profondamente sbagliato. 


Da sempre l’arte compie il suo lavoro arrivando in profondità, scuotendo l’animo di chi osserva. Non sempre le emozioni che arrivano sul piano razionale sono positive, alcune opere veicolano concetti scomodi e controversi. D’altra parte tutto ciò che proviamo di fronte ad un messaggio artistico di qualunque tipo, può dire molto di noi e della società che viviamo. Ed è interessante in questo caso non giudicare, osservare e riflettere sulla quantità di informazioni preziose che potremmo trarne.


“Demonizzare tutto ciò che attiene alla sfera della sessualità, farne un impronunciabile tabù fa parte di questa cultura, di un modello che per fortuna si sta lentamente dissolvendo, perché il rispetto della libertà e la crescita culturale passano anche da qui”, è il commento sull’accaduto della consigliera Paola Meloni. “Tra gli estremi c’è sempre una verità alternativa che può e deve nascere solo dalla riflessione e dall’analisi attenta dei dati oggettivi e dell’evoluzione sociologica.” Nel post pubblicato sul suo profilo personale, anche la consigliera ha più volte condannato il grave errore, facendo poi una riflessione più ampia che ha ispirato in parte le parole di questa lettera aperta.


In foto l'opera di Lorenzo Perrone, J’accuse, libro vero, gres, vernice acrilica, matite, 2012
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Pubblicato in Attualità