“Garbatella combat zone” di Massimiliano Smeriglio

Venerdì, 25 Maggio 2012 23:13

Autore: Erica Fasano

Secondo appuntamento per “Incontro con l'Autore” all'istituto Paolo Baffi di Fiumicino

Questa è la volta dello scrittore Massimiliano Smeriglio, autore del romanzo "Garbatella combact zone" a presentare il suo libro ai ragazzi dell'Istituto Paolo Baffi, la manifestazione si è tenuta nell'auditorium della stessa scuola. L'evento si è aperto con un breve video della rappresentazione del libro e a seguire i ragazzi hanno intervistato lo scrittore, mettendolo alla prova con domande spesso difficili sulle tematiche che l'autore ha toccato nel libro.
 
“Garbatella combat zone” è un romanzo ambientato in un quartiere dove la storia ha attraversato le coscienze di intere generazioni, dove i segni dell’era fascista si sono mescolati ai fermenti ideologici come pure ai codici della malavita.
Protagonista è un giovane di oggi, Valerio Natali, cresciuto con i racconti di suo nonno ex partigiano e la nuova realtà che scorre sotto i suoi occhi. Un personaggio complesso, forte e fragile.
Valerio, trentenne precario, si porta dentro filamenti di memorie acide, inquietudini capaci di trasformarlo in un lupo solitario attratto dal profumo del sangue. Le storie della sua famiglia e quelle del quartiere si intrecciano con le velenose lusinghe del Garbatella combat zone, con violenze e rapine, ferite e tradimenti. Il sogno di un Messico idealizzato e poi perduto tra le nebbie del narcotraffico torna a essere una meta, un approdo dove ricominciare prima che sia troppo tardi. Una fuga rocambolesca, un viaggio senza ritorno. Ma il passato non si può cancellare tanto facilmente e soprattutto nulla è mai come appare.
E l' autore non sfugge all'ossessione che chiunque scrive ha provato: il prendere vita di quel suo racconto, provando quasi fisicamente quello che descrive. Valerio Natali è il suo personaggio. Profondamente radicato i quelle strade nate da un' utopia della Roma degli anni Venti e cresciute stratificando le emozioni dei propri abitanti. Sovrapponendole quasi, con un meccanismo che rende compatibili le adunate fasciste, la Resistenza, la penetrazione della sinistra perfino negli stili di vita fino alla dissoluzione dell'oggi, al “gioco” di andare a picchiare gli immigrati. Valerio Natali non è un eroe. La sua strada è piuttosto quella di un uomo che ha i tatuaggi di un' etica, i disegni dei valori che proclama. Ma niente è riuscito a entrare in profondità, è come se fosse arrivato troppo tardi di fronte alle scelte fondamentali. Per questo è profondamente senza radici, nonostante il peso della famiglia, e delle sue storie. La sua è una strada piena di violenza, rapine, sogni, “linee rette” cui cerca disperatamente di aggrapparsi, tradimenti, vendette e viaggi, da Dubai, all'Alaska, dai Simbruini a Ostia, al Messico. L' identità è qualcosa di cui cerca inutilmente di liberarsi. L' amore è solo un'eco che finirà per tradirlo. La storia scritta da Smeriglio non vuole essere altro che una storia e si fa leggere con leggerezza perfino quando la disperazione è più dura. Eppure, nello scorrere le pagine veloci, resta l' impressione che ci sia un secondo livello di lettura, perfino più spietato di quello, acido e velenoso, che appare in superficie. Il racconto è farcito di fatti. Rapine, risse, traffico di droga, criminalità, carcere, processi, dogane, carabinieri corrotti, agguati. Fatti, di cui si perde la misura, luoghi dei quali quasi non si coglie il senso del degrado inarrestabile, come nelle pagine, davvero belle, sull'Idroscalo di Ostia.
Insomma un libro da leggere.
 
Paola Gentili
 
 
 
 
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Pubblicato in Attualità