Fiumicino, conferita cittadinanza onoraria ad Alberto Sed

Lunedì, 24 Febbraio 2014 17:16

Autore: Erica Fasano

Montino: "Sed è un monumento al coraggio"

Questa mattina, l'aula consiliare era gremita di studenti e insegnanti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Leonardo Da Vinci” di Maccarese. La seduta del Consiglio comunale si è aperta con uno scrosciare di applausi senza fine, perchè, come annunciato precedentemente, il Sindaco Esterino Montino ha invitato Alberto Sed, per conferirgli la cittadinanza onoraria "Per la sua preziosa testimonianza di superstite di Auschwitz e per avere deciso di fare della propria esperienza di deportato un patrimonio da condividere con gli studenti e con la collettività”.

“Su proposta degli studenti del Liceo di Maccarese e della loro Dirigente scolastica, la professoressa Maria Antonietta Maucioni – ha dichiarato il Presidente del Consiglio comunale Michela Califano – insieme al sindaco Esterino Montino abbiamo deciso di conferire la cittadinanza onoraria ad Alberto Sed, che durate l’anno risiede per molti mesi a Fregene, perché è una presenza costante presso il Liceo 'Leonardo Da Vinci' di Maccarese, dove da tempo ha portato la sua testimonianza di sopravvissuto”.
 
L'INCREDIBILE ESPERIENZA DI ALBERTO SED Era l’ottobre del 1943 quando Alberto Sed insieme alla madre Enrica e alle sorelle Angelica, Fatina ed Emma, venne preso a Roma, in un magazzino in cui la famiglia si era nascosta, e portato nel campo della morte di Birkenau, nel comprensorio di Auschwitz. Dopo un breve periodo nel centro di raccolta di Fossoli, fu messo a forza su un treno piombato e condotto a Birkenau, il campo peggiore del comprensorio di Auschwitz. La madre e la piccola sorella, di nove anni, furono uccise il giorno stesso dell’arrivo perché la prima selezione le giudicò inabili al lavoro e le destinò al gas. Gli altri superarono la prova, ma qualche mese più tardi Angelica fu sbranata dai cani, aizzati contro di lei dalle SS per un sadico divertimento. Alberto, che oggi ha ottant’anni, è sopravvissuto a numerose selezioni, alle torture e agli stenti, alle “marce della morte” e al bombardamento del campo di Dora, dove era stato portato e dove fu infine liberato.
 
“Sono convinto – ha aggiunto il sindaco Montino – che Alberto Sed sia un monumento. Un monumento al coraggio di chi persegue la memoria, di chi fa della sua vita la narrazione costante dell’orrore, quell’orrore che può sempre tornare quando i diritti umani non sono più una priorità. Il coraggio di chi ha visto sterminare la sua famiglia e da questa devastazione interiore ha tratto la forza della testimonianza. La malvagità dell’uomo non ha limiti quando è ispirata da razzismo, xenofobia, negazione della storia. I tentativi di revisionismo sono un pericolo per la nostra fragile civiltà. Ed è per questo che con grande gioia abbiamo accolto il suggerimento del nostro Liceo. Crescere nella convinzione del primato dei diritti umani e della memoria è molto importante ed è l’antidoto al negazionismo”.
 
Matteo Fasano
 
 
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Pubblicato in Attualità