Aeroporto: l'Uomo Vitruvio torna al T3

Sabato, 23 Dicembre 2017 10:21

Autore: Erica Fasano

L'Uomo Vitruviano di Leonardo torna al suo posto dopo il restauro del Maestro Ceroli

Di Dario Nottola
 
Dopo un lavoro di restauro, durato tre mesi, e per il quale la società di gestione Aeroporti di Roma si è fatta carico delle spese necessarie, in termini di manodopera e allestimento, Squilibrio, scultura in legno e ferro realizzata nel 1967 dal Maestro Mario Ceroli, che richiama in tre dimensioni l'Uomo di Vitruvio di Leonardo e divenuta col tempo il tipico punto di ritrovo dei viaggiatori che transitano nella hall partenze del Terminal 3 dell'aeroporto di Fiumicino, è stato riposizionato (ieri 22 dicembre scorso la cerimonia di inaugurazione, ndr) quasi al centro in una posizione più centrale dell'aerostazione che, grazie al restyling della facciata in vetro del Terminal, è tornata al progetto originario del 1960, ottimizzandolo con i passi avanti della tecnologia attuale, con il risultato di restituire così spazio e luce alla hall dei check-in internazionali. Ed è proprio in questo contesto aeroportuale che l'artista abruzzese ha rielaborato - facendolo peraltro del tutto gratuitamente, mentre ADR si è fatta carico dei costi di materiale e logistica - la sua opera senza però volerla semplicemente restaurare. Pensando al viaggio e alle possibilità che il traffico aereo rappresentano, in termini di connessione e sviluppo, Ceroli si è ispirato al viaggio della sonda aerospaziale che Esa ha lanciato su Marte nel 2016. Ed è così che il basamento di marmo nero, che tutti ricordano sotto la scultura precedente, ha lasciato il posto a un basso piedistallo esagonale, in ferro e pannelli di vetro che richiama la forma della sonda spaziale. Al suo interno, il basamento/sonda ospita una quantità indefinita di pezzi di vetro frantumato e alcune forme, poco riconoscibili, come la mano dellartista stesso o delle ali, simbolo del volo e quindi dello scalo, che lo scultore ha inserito come firma della nuova opera in vetro, ferro e legno. Sotto i vetri frantumati sono stati installati dei faretti luminosi dalle luci del tricolore nazionale che proiettano questi fasci verde bianca rossa dal basso di luce bianca verso l'altro, attraversando la scultura e le altezze del Terminal. Questa nuova collocazione serve a rendere l'arte più a misura del viaggiatore e indurlo ad ispirarsi al bello e al senso del bene comune”, ha commentato Ceroli che ha poi espresso parole di elogio per “l'investimento sulla cultura” che sta portando avanti la società di gestione Aeroporti di Roma con il Leonardo da Vinci che, grazie alla cosiddetta cura Atlantia capogruppo guidata da Giovanni Castellucci - in soli 4 anni ha scalato le classifiche ufficiali dellAci (Airports Council International) in termini di qualità, diventando così l'aeroporto europeo più apprezzato dai passeggeri e che da tempo si sta proponendo come luogo di rappresentazione dell'eccellenza artistica italiana e nel quale ormai avvengono, con sempre più frequenza, concerti dei principali produttori di contenuti artistici della capitale e non: dal teatro dellOpera di Roma all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia ma anche l'Auditorium della Conciliazione e il Parco della Musica. A tutto ciò, va poi aggiunta la presenza permanente ed accessibile a tutti i passeggeri dei pianoforti installati da Adr sull'intero aeroporto.

“Io vivo l'aeroporto anche da viaggiatore - ha detto Ceroli - questo investimento sulla cultura che Adr porta avanti è importante. Vanno lanciati anche i giovani, questo luogo potrebbe ospitare i giovani artisti emergenti e dare allegria ai Terminal che, devo dire, oggi sono completamente diversi da 10 anni fa, da 5 anni fa".

"Quest'opera è un simbolo identitario del nostro aeroporto e viene vista ogni giorno da decine di migliaia di passeggeri. Per questo era giusto rinnovarla e renderla ancora più bella, così come abbiamo fatto e continueremo a fare con il Leonardo da Vinci" ha concluso l'AD di ADR, Ugo De Carolis.
 
 
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Pubblicato in Attualità