L’intervista all’imprenditore Palmerino Faratro: “Per la realizzazione del progetto abbiamo stimato 24 mesi”
di Mattia Negri
Dopo un lungo percorso burocratico durato ben sette anni, a maggio è arrivato finalmente il permesso da parte dell’Amministrazione comunale per far partire la realtà del progetto “Torri di Fiumicino”, un piano ambizioso per riqualificare un’area lasciata al degrado da parecchi anni, proprio alle porte del centro storico di Fiumicino di fronte al Ponte Due Giugno.
Dopo la demolizione degli edifici fatiscenti avvenuta il 17 maggio, uno dei due soci del gruppo “Immobilfaro”, l’imprenditore Palmerino Faratro, ha deciso di rilasciare gentilmente un’intervista ai nostri lettori, raccontandoci il lungo percorso sostenuto per arrivare fin qui oggi, e tutte le varie curiosità legate alle due “Torri”.
IL PERCORSO “E’ stata lunga e tortuosa la strada che ci ha portato fin qui oggi – ha detto Palmerino Faratro – il terreno dove andremo a costruire era inizialmente ‘popolato’ da tante attività commerciali e residenziali e non era molto stimolante l’idea di andarle a rilevare. Tuttavia con il tempo, grazie alla cordialità dei vecchi possidenti, sono arrivato ad ottenere gran parte del terreno e ho deciso di presentare il mio primo progetto al comune, il quale è stato, però, cordialmente respinto per la difficoltà di realizzazione. Con queste possibilità, presentando progressivamente un secondo e un terzo progetto all’amministrazione, avendo in mano tutto il terreno, ci è venuta l’idea di proporre una struttura che si espandesse con un’altezza di circa trenta metri (la minima consentita), a 9 piani e che presentasse qualcosa di innovativo. Idea che è stata subito condivisa dal Comune, che ha contribuito all’acquisizione dei permessi per la costruzione e ci ha permesso di essere qui oggi”.
IL SIGNIFICATO DELLE TORRI ”Abbiamo scelto – spiega – di realizzare queste due ‘Torri’, se così si vogliono chiamare, dal momento che per poterle definire tali devono essere di almeno 14/15 piani, per mantenere la simbologia storica di Fiumicino. La città, infatti, è rappresentata da ‘Torre Clementina’, ‘Torre Niccolina’ e ‘Torre Alessandrina’. In più pensiamo che l’impatto visivo sia molto importante e vogliamo che quest’edificio diventi l’osservatorio della città, che si dimostrerà spettacolare anche grazie alla presenza di una ricca illuminazione di luci a qualità LED“.
SUDDIVISIONE EDIFICIO “E’ previsto – aggiunge Palmerino Faratro – un piano stradale che presenterà 1200-1300 mq2 di commerciale, mentre nei piani superiori sono previsti 56 appartamenti. Nell’ottavo piano, invece, abbiamo idealizzato 8 spazi direzionali, nei quali andremo a fare qualcosa di diverso dagli appartamenti, come ad esempio degli uffici. Inoltre sarà presente un grande seminterrato per i posti auto. Ulteriormente, nella zona adiacente all’edificio, sorgerà un’area verde come punto ricreativo per i cittadini”.
ECO-SOSTENIBILIA’ E RISPETTO DELL’AMBIENTE “Essendo una struttura che sarà posta in una zona nevralgica della città, è entrato in gioco anche il discorso dell’eco-sostenibilità, nel rispetto dell’ambiente e nella tutela dei cittadini – precisa l’imprenditore – per questo l’edificio sarà attrezzato di materiali sostenibili, come ad esempio l’impianto fotovoltaico, l’utilizzo dei pannelli solari, i muri di ultima generazione e tutto quello che ha previsto la norma. Inoltre, per confermare la modernità della struttura a 360°”.
TEMPI DI REALIZZAZIONE “Per la realizzazione del progetto abbiamo stimato 24 mesi. Solitamente il nostro team è sempre molto rapido nella costruzione, ma dobbiamo saper unire la velocità alla precisione. Ci vuole uno studio accurato soprattutto per quanto riguarda il tunnel che stiamo portando avanti con gli ingegneri, curando maniacalmente i dettagli per una totale sicurezza”.
LA GRANDE SODDISFAZIONE DA FIUMICINESE Palmerino Faratro, per sottolineare la soddisfazione per l’obiettivo raggiunto, ha voluto raccontarci la sua storia ”Vi dirò una cosa, io sono venuto a Fiumicino all’età di 2 anni e mi sento di esserci nato. Vengo da una famiglia umile, di normalissimi operai, ed in famiglia siamo 5 fratelli. Tutti hanno scelto la vita da dipendenti, compreso io, tantè che ho lavorato come dipendente comunale fino al 2000. Ma era una vita che non mi vedeva soddisfatto, così mi sono armato di passione e coraggio ed ho aperto una mia partita Iva. Ho iniziato facendo lavori per terzi, fino a quando mi sono scoperto imprenditore e, con serietà e determinazione, sono arrivato dove sono oggi. Ho fatto tante cose per Fiumicino, ma questo progetto è sicuramente il più importante. Quegli edifici fatiscenti che c’erano fino a pochi giorni fa, li ho visti da quando ero un bambino, ed ho sempre sognato di demolirli e costruirci qualcosa di importante. Per me è un sogno, è come vincere la Coppa dei Campioni, tantè vero che sono andato io personalmente a demolire i vecchi edifici con lo scavatore”.
I RINGRAZIAMENTI ”Vorrei concludere la mia intervista facendo dei ringraziamenti doverosi. In primis vorrei ringraziare il mio socio, Pasqualino Basile, con cui ho fondato ‘Immobilfaro’ e con cui oltre a condividere la passione lavorativa, condividiamo un’amicizia che va avanti da oltre 35 anni. Poi c’è tutta la squadra della ditta, composta da circa 30 dipendenti, tra operai e impiegati e molte ditte appaltatrici che collaborano con il gruppo Immobilfaro. Ringrazio inoltre i progettisti, in maniera particolare Andrea Bernabei, molto più di un geometra, coordinatore insieme a me di tutto il progetto. Ringrazio poi nuovamente l’amministrazione comunale ed il sindaco Esterino Montino per l’occasione concessa, e tutto il team di architetti ed ingegneri, che stanno facendo un lavoro straordinario. Senza l’aiuto di tutti non saremmo qui oggi. Ci tengo a precisare – sottolinea Faratro – che non ho assolutamente interessi politici, e che voglio partire da qui per continuare a migliorare la città di Fiumicino, da imprenditore e da cittadino ma non da politico”.